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Stato islamico: l'analisi del messaggio di al-Baghdadi

Al-Baghdadi si rivolge ai sunniti in Iraq ed in Siria, parla del declino dell’America ed invoca nuovi attacchi contro i Crociati

Stato islamico: l'analisi del messaggio di al-Baghdadi

Lo Stato islamico ha diffuso poche ore fa un nuovo messaggio audio intitolato “Give Glad Tidings to the Patient”. Si ritiene che la voce possa essere (non vi è alcuna conferma) del leader dell’organizzazione terroristica, l’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Se cosi fosse, al-Baghdadi sarebbe ritornato sulla scena virtuale quasi un anno dopo il suo ultimo messaggio diffuso sulla rete il 28 settembre scorso. Il nuovo messaggio di 55 minuti, simile nel tono, nella lingua e nelle esortazioni a quello dello scorso anno, è stato pubblicato da Al-Furqan Media, ala mediatica del gruppo utilizzata per la diffusione dei monologhi audio della leadership del movimento. L'ultimo messaggio audio diffuso da Al-Furqan risale al 22 aprile scorso. Intitolato "So From Their Guidance Take An Example” (Quindi dalla Loro Guida prendi Esempio) è stato letto da Abul-Hasan Al-Muhajir, portavoce dello Stato islamico. In poche ore, “Give Glad Tidings to the Patient” è stato condiviso da una dozzina di account vicini ai jihadisti, molti dei quali dormienti da mesi. La propaganda è essenziale per la sopravvivenza dello Stato islamico sia come gruppo che come idea per coltivare quella profondità strategica digitale. È un meccanismo prezioso con il quale far valere l’acquiescenza nel suo proto-Stato ed un’arma penetrante con cui affermare la propria egemonia terroristica all’estero. Negli anni a venire, servirà come bandiera attorno alla quale i veri credenti del califfato si raduneranno, una volta perduti i territori.

Give Glad Tidings to the Patient: Dai la Buona Notizia al Paziente

Il concetto di Pazienza

La parola “pazienza” è ripetuta 90 volte nel Corano. Nell’Islam, la pazienza costituisce metà della fede. Il credente è colui che si affida pazientemente alla religione, specialmente durante le afflizioni più grandi. “Il credente necessita più della pazienza che del mangiare o del bere. Chiede ad Allah di concedergli la pazienza di obbedire al suo volere, di astenersi dal disobbedirgli e di accettare il proprio destino. Il credente benedice la salute con gratitudine ed affronta l'afflizione con pazienza". L'essenza della pazienza è il credere nella volontà di Allah.

Quando potrebbe essere stato registrato il messaggio?

Nel messaggio audio di 55 minuti, al-Baghdadi saluta i musulmani per Eid al-Adha, menziona le sconfitte di Ghouta, Yarmouk, Hauran, l’imminente battaglia di Idlib così come la vicenda del pastore evangelico americano Andrew Brunson, detenuto in Turchia da 18 mesi con l'accusa di terrorismo e spionaggio. Il discorso potrebbe essere stato registrato nelle ultime settimane e si divide in tre parti. La prima parte si rivolge in prevalenza ai sunniti in Iraq ed in Siria. La seconda affronta il declino dell’America. Nella terza ed ultima parte, infine, al-Baghdadi invoca attacchi contro i Crociati. Il messaggio potrebbe essere stato registrato nelle ultime settimane, tuttavia al-Baghdadi non menziona le vaste operazioni che il suo gruppo sta svolgendo ad esempio in Afghanistan o in Cecenia. Al-Baghdadi, infine, non menziona il destino di suo figlio Hudhayfah al-Badri, deceduto lo scorso luglio durante una vasta operazione Inghimasi a Homs.

Alcuni passaggi del messaggio di al-Baghdadi

“I nostri leoni sono ovunque. Al loro coraggio si devono le azioni perpetrate contro i crociati negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa. Vi esorto ad utilizzare tutti gli strumenti in vostro possesso per continuare a colpire i miscredenti. Siate pazienti. Per i Mujahideen la vittoria o la sconfitta non dipende da una città conquistata o persa, dalla superiorità aerea, dai missili intercontinentali o dalle bombe intelligenti. Abbiamo già dimostrato le nostre capacità. Soldati del Califfato, confidate nella promessa di Dio e nella Sua vittoria, perché solo affrontando con pazienza le avversità troverete una via d'uscita”.

Oltre al concetto di “pazienza”, al-Baghdadi utilizza le parole “leoni”, “Mujahideen” e “soldati”.

Il linguaggio è strumento di influenza, con forme metriche strutturate per riflettere la visione di una realtà. E' il linguaggio a definire le azioni accessibili e delegittimare le altre percezioni del mondo. La strategia linguistica dello Stato islamico si basa sul concetto dogmatico della giustizia divina che motiva e azioni in vita. E’ l’interpretazione che motiva l’omicidio, inteso come obbligo sacro. Le azioni fisiche sono soltanto il mezzo per raggiungere l’obiettivo spirituale.

Il leone è una figura importante per l'arte e la cultura islamica. Evoca doti di coraggio, forza e valore. Secondo la tradizione islamica, la frase “il leone giacerà con l'agnello” è utilizzata per descrivere la pace escatologica che sarà costituita sotto un sovrano giusto e degno nel giorno del giudizio. Il leone è diventato un motivo chiave nella propaganda jihadista come simbolo di onore o per designare un martire, alla stregua dei messaggi in presenza di uccelli verdi.

Nello stesso periodo, al-Baghdadi utilizza le parole “Mujahideen” e “soldati”. Questa è una scelta linguistica in linea con l’ultima strategia adottata dallo Stato islamico che abbiamo identificato per la prima volta nel 137° numero di al-Naba. Il rango dei soldati (parola utilizzata soltanto per definire i simpatizzanti ispirati, coloro che non hanno avuto alcun tipo di collegamento con il gruppo centrale) sarebbe stato elevato, effettuando la medesima azione di consacrazione avvenuta con i Meda Operative eletti a Mujaheddin. Si tratta di una "promozione sul campo", per consacrare il ruolo dei simpatizzanti sparsi per il mondo. E' il solo messaggio ufficiale dello Stato islamico ad avere l'autorità necessaria per innescare i distaccamenti per attacchi pianificati e su larga scala.

Baghdadi riconosce le battute d'arresto

“Sedizioni e privazioni si sono abbattute sul popolo dell'Islam. L'America avrebbe potuto vantarsi della cosiddetta vittoria nell'espellere lo Stato islamico dalle città e dalle campagne in Iraq ed in Siria, ma la terra di Dio è vasta e le maree cambiano. Il declino dell'influenza americana nel mondo è evidente. Gli Stati Uniti hanno mosso guerra contro di noi solo per nascondere il peggiore periodo della loro storia contemporanea. Si ritrovano a combattere una guerra di logoramento contro il popolo musulmano da altre due decenni. Le sanzioni dell’amministrazione Trump contro Russia, Iran e Turchia sono viste con disprezzo dagli alleati dell’America. I nostri fratelli in Iraq non dovranno mai allentare la morsa sui musulmani sciiti, gli apostati che rifiutano la purezza del suono. Siate fedeli allo Stato islamico. Fratelli dell'Arabia Saudita, del Bahrain e della Giordania: rovesciate quei governi senza Dio. Siate pronti poiché le forze russe e del governo siriano si stanno preparando per una nuova offensiva nella provincia di Idlib”.

La realizzazione delle aspirazioni ideologiche sono molto più importanti della gestione permanente di qualsiasi pezzo di terra. Per il terrorismo jihadista, il territorio fisico in senso stretto è un’idea, mentre le sconfitte sono semplicemente prove per determinare la fede di un vero credente. La perdita fisica di un territorio limiterà sia la capacità economica che quella di reclutamento massiccio, ma la natura fortemente decentralizzata del gruppo assicurerà una presenza costante nel tempo. Qualsiasi tipo di vittoria non si basa sulla conquista fisica del territorio, ma sulla volontà di piegare la forza di volontà ed il desiderio di combattere del nemico. La visione del mondo salafita jihadista è sia transnazionale che transgenerazionale: l'ideologia non può essere sconfitta militarmente. La stabilità politica gioca un ruolo importante nel mantenere una nazione sicura mentre promuove programmi economici e di sviluppo. Senza tale stabilità è impossibile attuare tali progetti per aiutare i cittadini di una nazione.

Gli attacchi contro l’Occidente: “Strappate loro le ali”

“Fateli correre dalla paura. Inseguiteli, colpiteli. Strappate loro il cuore e le ali. Utilizzate ogni arma in vostro possesso: armi da fuoco, coltelli, falciateli con le auto. Abbiamo già colpito gli Stati Uniti, l’Europa ed il Canada. Continuate a versare il loro sangue sulle strade”.

Da rilevare che Abu Bakr al-Baghdadi si riferisce ad Abu Muhammad al-Adnani, senza mai citarlo.

L'importanza di Abu Muhammad al-Adnani

Abu Mohammad al-Adnani, portavoce dell’Isis ucciso il 30 agosto del 2016, nella primavera del 2014 annunciò una direttiva rivolta ai militanti sparsi nel mondo: “Quanti non sono in grado di realizzare un IED, potranno sempre spaccare la testa dei crociati con una pietra, macellarli con un coltello o travolgerli con l’auto”. Proprio al portavoce dell’Isis si deve la prima reinterpretazione della teologia islamica. Al-Adnani ha gettato le basi della nuova mentalità radicale islamista sostenendo la liceità e la natura obbligatoria della jihad nel Ramadan, definito il “mese di conquista”. Nel suo primo discorso, Abu Mohammed al-Adnani ha decontestualizzato le classiche prescrizioni del Corano per garantire un supporto religioso ad omicidi e missioni di martirio.

Il passaggio sui Media Operative

Al-Baghdadi ribadisce il valore della propaganda dello Stato islamico, definendo i Media Operative come Mujaheddin. E’ interessante notare che al-Baghdadi legge testualmente diversi passaggi contenuti nella guida strategica Media Operative, You Are a Mujahid, Too, disponibile sulla rete.

Soldato, Distaccamento operativo o Media Operative: consacrare l'attivismo

Il "Media Operative, You Are a Mujahid, Too", è l'edizione riveduta ed aggiornata delle precedente guida pubblicata dallo Stato islamico nel 2014. 55 pagine che rappresentano la guida strategica jihadista, concepita per fornire gli strumenti essenziali per sfruttare la copertura dei media. L’uso della rete è essenziale sia per continuare ad attirare reclute che per preservare la lealtà dei seguaci. Nel documento si spiegano le ragioni dell’importanza dei media ed il ruolo di coloro che materialmente realizzano i messaggi, considerati alla stregua dei mujahidin. E’ evidente l’obiettivo di tale struttura verbale: consacrare la partecipazione di un’altra frangia di guerrieri, classificandone il loro ruolo grazie al loro attivismo. Grazie a questa nuova visione, la distinzione tra supporto ed appartenenza non esiste più. Lo Stato islamico si rivolge quindi ai propri seguaci che possono contribuire alla causa con il minimo sforzo, favorendo l’assorbimento degli aspiranti sostenitori. Il documento offre l’esortazione teologica e la consulenza strategica per gli operativi dei media. Testi come il Media Operative, You Are a Mujahid, Too, sono stati erroneamente giudicati come semplice propaganda dall’Occidente. Rappresentano, invece, dei validi strumenti per migliore la comprensione della logica alla base della strategia mediatica e di propaganda dell’Isis. Il Media Operative, You Are a Mujahid, Too rappresenta un cambiamento nella strategia di comunicazione salafita-jihadista per tutte le future operazioni di informazione su tre linee guida.

Media Operative, You Are a Mujahid, Too

Nel primo capitolo intitolato Date il lieto annuncio ai credenti, si spiega il concetto della narrazione alternativa. Si consiglia di parlare della verità, intesa come “strumento per confutare le bugie dei crociati”.

“I messaggi dovranno incoraggiare e guidare, così da aprire gli occhi sul valore dell’esistenza dello Stato islamico.

Il concetto di verità nei messaggi è particolare. I destinatari dovranno provare soddisfazione nel leggere o nell’ascoltare quei messaggi carichi di speranza. Appelli comunque generalizzabili, che dovranno tenere conto delle necessità quotidiane dei credenti e dei mujahidin sparsi nel mondo”. L’obiettivo è quello di offrire una identità partecipativa, che rafforzi il concetto di califfato come organo rappresentativo per tutti i musulmani sunniti.

“Sarebbe opportuno raccontare alla gente un semplice e reale quadro della battaglia senza esagerazioni e bugie. Non possiamo nascondere gli aspetti negativi della vita, ma dobbiamo trasmettere anche tutte le sfaccettature positive dell’esistenza sotto lo Stato islamico”.

Il secondo capitolo Contrastare e screditare la narrazione distorta promossa dall’Occidente, è dedicato all’invasione intellettuale dei media occidentali. Fornisce le linee guida per “rispondere alla frenetica campagna dei media ed ai suoi modi ingannevoli per scoraggiare i musulmani”.

Si menziona l’arma della contro-propaganda, intesa come “serbatoio di argomenti e confutazioni per ripudiare le false affermazioni”. Nella contro-propaganda si rileva il ruolo della linea intellettuale del gruppo “per contrastare le bugie quotidiane e la falsificazione professionalizzata dei moderni media occidentali”. L’ultima parte del documento è dedicata ai proiettili della propaganda, nel capitolo Le armi che fanno arrabbiare i nemici di Allah.

“Se effettuate in modo efficace, le armi dei media possono essere più potenti delle bombe atomiche. Messaggi espliciti e vigorosi, spezzeranno il morale del nemico”. E’ interessante notare l’importanza della parola bomba, intesa non più nel senso letterale del termine, ma in riferimento all’importanza nelle operazioni dei media. Elevando tali operazioni alla stregua delle deflagrazione di un ordigno bellico sul campo, se ne consacra il loro ruolo e l’attivismo.

“I media offrono un modo per intimidire, minacciare obiettivi sensibili civili e militari, così da spingere gli avversari ad agire in modo irrazionale. I messaggi devono essere calibrati per scioccare il pubblico che supporta i militari all’estero”.

Il valore del messaggio di Abu Bakr al-Baghdadi

E' il solo messaggio ufficiale dello Stato islamico ad avere l'autorità necessaria per innescare i distaccamenti per attacchi pianificati e su larga scala.

Da circa un mese, la propaganda jihadista sta concentrando gli sforzi nel promuovere attacchi suicidi effettuati da bambini. Nelle prossime ore scopriremo se il messaggio di al-Baghdadi è un ordine d'attacco su larga scala contro l'Occidente.

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