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Strage di Dacca, le armi sono arrivate dall'India

Il capo dell’unità antiterrorismo del Bangladesh: "I miliziani hanno trasportato le armi verso Dacca, approfittando di una grossa fornitura di mango che doveva arrivare nella capitale"

Strage di Dacca, le armi sono arrivate dall'India

Dopo l’assalto islamista avvenuto lo scorso luglio a Dacca, dove hanno perso la vita venti persone - compresi nove cittadini italiani -, gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutte le mosse dei terroristi.

Pochi giorni fa, Monirul Islam - capo dell’unità antiterrorismo del Bangladesh – aveva riferito che i fondi serviti per finanziare la strage erano arrivati dagli Emirati Arabi Uniti, attraverso un simpatizzante di nome Basharuzzaman – attualmente ricercato – del New Jamaat-ul-Mujahideen, una corrente considerata vicino ai tagliagole del Califfo.

Secondo il numero uno dell’intelligence, ai fondamentalisti sarebbero arrivati circa 18mila dollari, che avrebbero speso per affittare un’abitazione da utilizzare come base e per comprare le armi usate durante il massacro.

In una conferenza stampa che si è svolta ieri a Dacca, Islam ha aggiunto un ulteriore tassello sulla provenienza degli armamenti utilizzati dai jihadisti. “Gli Ak22 sono arrivati dall’India nel distretto di Chapainawabganj”. Successivamente - ha precisato il capo dell’unità antiterrorismo - “i miliziani li hanno trasportati verso Dacca, approfittando di una grossa fornitura di mango che doveva arrivare nella capitale”.

Le armi, secondo quanto riferisce il Dakha Tribune, sarebbero arrivate a destinazione un mese prima della strage.

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