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Svizzera protezionista: arriva il comune a "zero frontalieri"

Nel Ginevrino un sindaco lancia la crociata contro i lavoratori d'oltre confine. Nei mesi scorsi in Ticino si erano segnalati molti episodi simili

Svizzera protezionista: arriva il comune a "zero frontalieri"

La Svizzera vira verso il protezionismo? In un certo senso sì.

Dopo il comune ticinese di Claro che aveva messo in vendita un "bollino anti-frontalieri" da affiggere sulle vetrine di quei negozi che avessero prediletto la manodopera locale, ecco che arriva anche il paese a "zero frontalieri". Si tratta di Onex, un comune del cantone di Ginevra vicino al confine con la Francia, dove il "Movimento dei cittadini ginevrini" ha tappezzato la città con manifesti dai toni alquanto espliciti: ad Onex, "zero frontalieri".

Come scrive il quotidiano elvetico Le Temps, l'obiettivo del sindaco Eric Stauffer è politico: i manifesti sono stati infatti affissi in vista delle elezioni municipali del 19 aprile. E poco importa se a Onex lavorano sedici pendolari e un frontaliero: l'importante è il messaggio che viene dato, come spiega il sindaco. In quella frase, "zero frontalieri", è racchiuso il senso di tutto il programma politico del Movimento.

D'altronde non c'è alcun intento discriminatorio, spiega Stauffer: la priorità ai ginevrini, siano essi cittadini della Confederazione elvetica o meno.

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