
Il negoziato secondo Putin in numeri: 810 droni, 9 missili da crociera e altri 4 missili balistici. In una notte. Almeno quattro morti, tra cui una donna di 32 anni e il figlioletto di soli 2 mesi, e più di 20 feriti. Nel mirino dei russi diverse città ucraine, Sumy, Odessa, Zaporizhzhia ma soprattutto la capitale Kiev, dove per la prima volta dall'inizio del conflitto sono stati colpiti i palazzi del governo nel centro città. Un attacco violentissimo, l'ennesimo, anche simbolico che certifica l'ampliamento della minaccia russa, unito alla totale assenza di scrupoli e alla nulla volontà di un reale negoziato. "Questi omicidi sono un crimine deliberato, quando la vera diplomazia sarebbe potuta iniziare da tempo", ha attaccato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Le immagini di civili sotto attacco hanno di nuovo fatto il giro del mondo suscitando indignazione globale. "Mosca non vuole la pace, il mondo può costringere i criminali del Cremlino a smettere di uccidere, serve solo la volontà politica", ha aggiunto Zelensky. "Il mondo deve rispondere a queste distruzioni non solo a parole, ma attraverso le azioni. Dobbiamo rafforzare le pressioni delle sanzioni, in particolare per il petrolio e il gas russi", ha ribadito la premier ucraina Yulia Svyrydenko, che ha condiviso sui social gli effetti della devastazione dell'attacco sulla sede del governo ucraino. "La Russia sembra più interessata ad aumentare la ferocia dei suoi attacchi contro l'Ucraina che a un percorso negoziale per la conclusione delle ostilità - ha confermato la premier Giorgia Meloni - Nell'essere vicina al popolo ucraino, l'Italia, assieme ai partner occidentali, continuerà a fare la sua parte perché le ragioni di una pace giusta e duratura possano prevalere su quelle dell'aggressione indiscriminata". Anche il ministro degli Esteri Tajani ha condannato il raid russo sottolineando ancora una volta come la "Russia deve cessare gli attacchi e mostrare di volersi sedere al tavolo dei negoziati".
"Ogni attacco russo è una scelta deliberata e un messaggio: la Russia non vuole la pace. Gli attacchi di oggi, incluso un edificio governativo a Kiev, rientrano in un chiaro schema di escalation. Continueremo a sostenere l'industria della difesa ucraina e a inasprire le sanzioni contro Mosca", ha detto l'Alta rappresentante per la politica Estera europea Kaja Kallas. Stessa posizione espressa dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che mette Mosca sul banco degli imputati. "Il Cremlino si fa beffe della diplomazia, calpesta il diritto internazionale e uccide indiscriminatamente - ha detto - L'Europa sostiene e continuerà a sostenere pienamente l'Ucraina rafforzando le forze armate ucraine, costruendo garanzie di sicurezza durature e inasprendo le sanzioni per aumentare la pressione sulla Russia. Le uccisioni devono finire". Dura presa di posizione anche del leader francese Emmanuel Macron che ha ribadito "il sostegno incrollabile alla sovranità, all'indipendenza e all'integrità territoriale dell'Ucraina", ribadendo l'impegno della coalizione dei Volenterosi "per rafforzare la pressione sulla Russia".
Di contro, con la consueta dialettica lunare, Mosca afferma di aver colpito soltanto obiettivi strategici e militari nel tentativo di propinare l'ennesima menzogna al mondo intero, ormai assuefatto alla propaganda del Cremlino.
Con il portavoce di Putin Dmitry Peskov che candidamente dice che "la risoluzione della situazione in Ucraina richiede un dialogo difficile con le differenti parti in causa", arrivando poi ad affermare che "tutti gli interlocutori nel mondo del presidente Vladimir Putin sostengono il suo dialogo con il presidente Usa Donald Trump e gli sforzi per la pace in Ucraina". Droni, missili, menzogne e propaganda e una lunga scia di morte. Ecco gli sforzi russi per la pace in Ucraina, messi in mostra una volta di più.