Guerra in Ucraina

"Ci fermeremo al confine con la Polonia": la minaccia del parlamentare russo

Pjotr Tolstoj, tris nipote dell'autore di Guerra e Pace e soprattutto vicepresidente della Duma, spiega che non ci sono le condizioni per fermare l'invasione. E ripete lo slogan di Mosca: "L'Ucraina va de-nazificata"

Tolstoj: "Finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia"

È assente all'orizzonte qualsiasi ipotetico spiraglio di tregua da parte della Russia che sta portando avanti la sua "operazione militare speciale" in Ucraina. Una sensazione confermata anche dalle parole di Pjotr Tolstoj.

Durante l'intera intervista a Repubblica, il vicepresidente della Duma ha chiarito alcuni punti già noti, come la volontà della Russia di fermarsi a breve. Secondo il suo punto di vista, infatti, non si parla ancora di pace perché l'Ucraina rappresenta ancora una minaccia militare il Cremlino. Tolstoj, tris nipote del famoso autore russo di Guerra e Pace, in linea con le positizoni di Putin ha parlato di "denazificare" sottolineando il dovere da parte dell'esercito di indebolire Kiev. Per il vicepresidente, infatti, gli attacchi cesseranno solo quando"l'Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa - e aggiunge - Avrete visto che quasi tutti i soldati dei battaglioni nazionalisti ucraini che si arrendono hanno tatuaggi con la svastica e i galloni con l'emblema delle SS".

Secondo il politico in Ucraina è radicata l'ideologia nazista nonostante abbia un presidente ebreo. Il modo di procedere e l'odio nei confronti della Russia, ricordano a Tolstoj il regime nazista di Hitler e la propaganda che ne influenzò l'intero popolo.

Riguardo al reale obiettivo della Russia e quindi al punto d'arresto, ha poi spiegato che non è stata fissata una data di scadenza o un evento in particolare che li costringerà a fermarsi."Finiremo l'operazione quando lo riterremo opportuno. Penso che ci fermeremo al confine con la Polonia", ha continuato, sicuro di avere dalla propria parte gli alleati giusti.

Le parole di Pjotr Tolstoj confermano, ancora una volta, come la Russia voglia continuare la sua "operazione speciale", nonostante abbia contro l'intera Unione Europea. Per ora i costi umani, l'aumento dei prezzi e le sanzioni di Bruxelles e Washington non hanno convinto Mosca a ritirare le truppe. Il vicepresidente afferma che certamente vi è stato un contraccolpo economico sentito pienamente dai cittadini russi, ma questo non li fermerà: il focus rimane infatti la sopravvivenza del Paese. Per sottolineare la durezza che li contraddistingue ha aggiunto:"Per l'uomo russo l'aumento dei prezzi di qualche rublo in più non è una tragedia. Fa muro".

La visione di Tolstoj è che la guerra dimostri come la Russia non voglia farsi calpestare e non accetti alcun tipo di limitazione da parte dell'Occidente. "Questo tentativo di cancellare la Russia fallirà. Perché non si possono cancellare la nostra cultura, arte, letteratura, sport, nonostante l'isteria occidentale - e conclude - Tutti noi ovviamente ci auguriamo che le ostilità finiscano il più presto possibile, ma questo non annulla la necessità di smilitarizzare e denazificare il regime creato in Ucraina.

Un regime che non ci sarà mai più nonostante i tentativi dell'Occidente".

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