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Il tracollo di Juan Carlos: ecco i misteri sui conti segreti svizzeri del Re emerito

In Spagna si assiste al declino nella popolarità dell'ex Re Juan Carlos: a pesare la scoperta di fondi donati dai sauditi nel 2008, oltre a conti segreti in Svizzera portati parzialmente alla luce

Il tracollo di Juan Carlos: ecco i misteri sui conti segreti svizzeri del Re emerito

Si è sempre detto che, tra le due famiglie reali più popolari nel vecchio continente, quella spagnola tutto sommato poteva essere ritenuta la meno coinvolta negli scandali rispetto ai Windsor ed a tutto l’ambiente gravitante attorno la corona inglese.

Certo le ultime vicende narrate da Londra, non ultimo l’addio del principe Harry dato alla famiglia, non hanno contribuito a smontare la nomea dei reali inglesi quali veri e propri protagonisti di saghe in grado di riempire riviste di gossip e di scandali. Ma adesso la Spagna sembra quasi volersi mettere al passo, suo malgrado, con il Regno Unito.

Tutto è iniziato dallo scandalo emerso nei giorni scorsi di una cospicua donazione, di ben cento milioni di Dollari, ricevuta dal Re Emerito Juan Carlos dai reali sauditi. Somme ingenti, da cui il figlio, l’attuale sovrano Re Felipe, ha voluto prendere le distanze.

Tanto che pubblicamente ha dichiarato di aver rinunciato all’eredità paterna, segnando quindi uno strappo senza precedenti all’interno della famiglia. Ma scavando poi nei meandri dello scandalo, ad emergere, oltre che nuovi fondi di dubbia provenienza, è un contesto caratterizzato da liti e faide tutte interne al casato reale spagnolo.

Non solo il figlio che prende le distanze dal padre, ma anche cugini, amici ed amanti improvvisamente entrati in conflitto per questioni, manco a dirlo, legate ai soldi. Tutto questo va di pari passo con le indagini delle autorità svizzere, le quali indagano su alcuni fondi aperti a Ginevra in cui spunta la figura dell’ex sovrano, la cui popolarità adesso è scesa parecchio. Tanto che, secondo molti analisti spagnoli, la mossa del figlio di rinunciare all’eredità del padre ha come obiettivo quello di salvare l’immagine della monarchia iberica.

Il primo fondo su cui gli inquirenti elvetici hanno messo gli occhi è quello relativo alla Fondazione Lucum: qui nel 2008 Re Juan Carlos avrebbe depositato i cento milioni di Euro ricevuti, quando era ancora sovrano, dalla casa reale saudita. È questo il conto della discordia, quello da cui è partito poi lo scandalo che ha portato alla clamorosa scelta dell’attuale Re di rinunciare all’eredità.

Ma c’è anche un altro fondo, dal nome russo che sembra voler in qualche modo essere evocativo: si tratta, in particolare, della Fondazione Zagatka, che in lingua rossa vuol dire per l’appunto “mistero”. Ed è su questo mistero che adesso le autorità svizzere stanno indagando. La fondazione è sorta nel 2003: primo beneficiario è un cugino lontano dell’ex sovrano, Alvaro de Orleans-Borbón, secondo beneficiario è invece il primogenito di quest’ultimo ed infine, come terzo beneficiario, spunta proprio Juan Carlos.

In realtà è stato proprio il Re emerito ad aver beneficiato negli anni del cospicuo fondo depositato, dal 2003 al 2015, presso Credit Suisse. Nel solo biennio 2016 – 2018 almeno cinque milioni di Euro sarebbero finiti nella disponibilità di Juan Carlos per pagare viaggi con aerei privati in diverse località: dalle Bahamas al Golfo Persico, fino in Africa.

Ma, come si legge in un articolo di Repubblica, anche prima di questo biennio la fondazione Zagatka ha lautamente sovvenzionato gli spostamenti lussuosi dell’ex sovrano. Compresi quelli che hanno accompagnato Juan Carlos in giro per il mondo assieme a Corinna zu Sayn-Wittgenstein, nobile tedesca accreditata come amante del Re emerito.

È proprio da alcune intercettazioni della donna che sono partite le indagini in Spagna, antesignane di quelle attuali in Svizzera, sui conti di Juan Carlos. È stata lei infatti a parlare di conti nascosti nel paese elvetico nel 2018.

Gli inquirenti svizzeri vorrebbero capire, in primo luogo, la provenienza delle somme relative alla fondazione Zagatka. Questo perché a chi indaga sulla questione risultano due versioni diverse: nel 2009, secondo un profilo cliente di Credit Suisse, la fortuna messa nel fondo sarebbe stata frutto di “una commissione percepita nell' ambito dell' opera di intermediazione tra le parti interessate in occasione della vendita del Banco Zaragozano alla Barclays Bank di Londra nel 2003”.

Ma lo stesso cugino del Re Emerito ha dichiarato un’altra cosa nel 2015 ai dirigenti di Lombard Odier, il gruppo bancario in cui sono stati poi dirottati i fondi della fondazione Zagatka. In particolare, secondo questa versione Alvaro de Orleans avrebbe detto che le somme erano figlie dell’eredità di famiglia e proventi delle sue attività. Come mai quindi, ed è questa la domanda principale in esame attualmente, sono state fornite due versioni diverse sull’origine dei fondi?

Anche in Spagna si cerca di venire a capo della questione, visto che di mezzo c’è la verità su molti dei fondi usati dall’ex sovrano per andare in giro per il mondo. Intanto, oltre alle vicende giudiziarie, a pesare sulla questione sono anche le liti private tra i principali protagonisti.

Juan Carlos e la presunta amante avrebbero avuto pesanti litigi, specialmente a partire dal 2009. Il loro rapporto si sarebbe deteriorato a tal punto che l’ex sovrano avrebbe chiesto indietro i soldi usati per gli spostamenti con gli aerei privati negli anni precedenti. Dall’altro lato, il cugino Alvaro de Orleans sarebbe venuto a conoscenza nel 2018 dei fondi sauditi donati a Juan Carlos.

E questo avrebbe provocato, secondo indiscrezioni di stampa spagnole non confermate, anche alcune frizioni tra i due.

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