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Trump licenzia il funzionario che diede il via all'Ucrainagate

La decisione di Trump ha subito indignato i democratici, che lo accusano di avere rimosso un funzionario di alto grado nel pieno della crisi da coronavirus

Trump licenzia il funzionario che diede il via all'Ucrainagate

Donald Trump ha deciso in questi giorni di licenziare il funzionario pubblico che ha dato inizio all’Ucrainagate, ossia allo scandalo che avrebbe poi innescato il tentativo di impeachment contro il tycoon. L’inquilino della Casa Bianca ha infatti comunicato venerdì al Senato, tramite una lettera, la rimozione di Michael Atkinson, fino a oggi ispettore generale dei servizi nazionali di intelligence. Tale scelta del presidente è maturata mentre gli Usa sono nel pieno dell’emergenza coronavirus.

Al Jazeera sottolinea che il documento spedito da The Donald alla Camera alta, per la precisione alla commissione parlamentare sui Servizi segreti, non si sofferma molto sul ruolo cruciale avuto da Atkinson nell’esplosione dell’Ucrainagate, ma in esso il leader repubblicano si limita a evidenziare che il funzionario defenestrato aveva irrimediabilmente perduto la fiducia del commander-in-chief.

L’ex ispettore generale era finito nel mirino di Trump per avere informato il Congresso, lo scorso anno, riguardo alle denunce anonime sulle presunte pressioni del tycoon ai danni dell’Ucraina, per indurre il governo di Kiev a indagare sulla famiglia Biden.

Il funzionario in questione, ricorda l’emittente, aveva allora allertato i parlamentari circa le rivelazioni scottanti sul ricatto di The Donald nei riguardi delle autorità del Paese slavo presentando le stesse come “credibili” e come meritevoli di attenzione immediata.

La lettera di Trump alla Commissione del Senato, prosegue il network, fa quindi sapere che il licenziamento di Atkinson è stato determinato, oltre che dal coinvolgimento di quest’ultimo nell’Ucrainagate, da motivi legati ai criteri manageriali che l’inquilino della Casa Bianca vorrebbe applicare ai servizi di intelligence statunitensi.

Il documento citato dal medesimo organo di informazione sostiene appunto che l’ormai ex ispettore generale si sarebbe più volte opposto al programma del governo federale inteso a riorganizzare l’amministrazione pubblica su principi come l’“efficienza, l’efficacia e l’economicità”.

La nota del presidente americano termina, riporta Al Jazeera, assicurando che il leader del Gop nominerà al più presto, al posto del dirigente sfiduciato, un individuo “pienamente leale” verso il commander-in-chief.

L’uscita di scena di Atkinson ha subito provocato una pioggia di critiche all’indirizzo del tycoon da parte dei democratici.

Ad avviare il martellamento ai danni di The Donald, puntualizza l’emittente, ci ha pensato Mark Warner, capogruppo liberal proprio nella Commissione del Senato sui Servizi segreti. Egli ha bollato come “inconcepibile” la scelta della Casa Bianca di defenestrare un funzionario dell’intelligence di grado così elevato nel bel mezzo di una crisi sanitaria, accusando contestualmente il presidente di puntare a “politicizzare” gli apparati di sicurezza nazionali.

A rincarare la dose, evidenzia l’organo di informazione del Qatar, hanno poi contribuito Adam Schiff, deputato progressista che ha presieduto il comitato della Camera dei rappresentanti per l’impeachment contro Trump, e Chuck Schumer, presidente del gruppo parlamentare dem al Senato.

Il primo ha paventato i gravi rischi per la sicurezza Usa derivanti dalla decisione del leader repubblicano di licenziare Atkinson, mentre Schumer ha biasimato The Donald per avere estromesso un funzionario che non aveva fatto altro che “dire la verità”.

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