Trump rivede le norme sugli stupri: "La colpa non è predeterminata"

Trump rivedrà la direttiva sugli abusi sessuali nelle scuole e università voluta da Obama. DeVos: "Siano protetti i diritti di tutti gli studenti". L'ira delle vittime

Trump rivede le norme sugli stupri: "La colpa non è predeterminata"

Cade un altro tassello del lavoro di Barack Obama. Donald Trump ha, infatti, annunciato che rivedrà la direttiva sugli abusi sessuali nelle scuole e università. L'obiettivo è dare più protezione alle persone accusate di violenza sessuale. "Ogni sopravvissuto a una condotta sessuale inappropriata deve essere preso sul serio. Ogni studente accusato di condotta sessuale inappropriata deve sapere che la colpa non è predeterminata", ha annunciato la segretaria all'Educazione Betsy DeVos, all'Università George Mason di Arlington, in Virginia, dove è stata accolta dalle proteste delle sopravvissute ad abusi sessuali.

La direttiva, emessa da Obama nel 2011, ha costretto per la prima volta scuole, istituti e università a rispondere con maggior rapidità ed efficacia alle denunce di abusi sessuali. In caso contrario rischiano di perdere i finanziamenti federali. Il vice presidente Joe Biden fu il principale promotore dell'iniziativa. Nonostante la normativa, il problema è rimasto grave soprattutto nei campus universitari. Il 23% degli studenti universitari americani ha, infatti, subito qualche tipo di contatto sessuale non desiderato (dai palpeggiamenti allo stupro), secondo un sondaggio del 2015 della Association of American Universities. "Dobbiamo fare di meglio, perché l'impostazione attuale non sta funzionando", ha dichiarato la DeVos. Il dipartimento all'Educazione ha aperto un periodo in cui riceverà proposte e opinioni dalla popolazione su come migliorare il sistema, in modo che siano protetti i diritti di "tutti gli studenti". "Washington ha caricato le scuole di direttive sempre più elaborate e confuse che anche gli avvocati considerano difficili da capire e gestire", ha chiosato la segretaria.

I democratici e le organizzazioni che combattono le violenze sessuali si sono scagliati contro DeVos. "Questa falsa equivalenza dell'impatto della devastazione tra sopravvissuti e accusati è ridicola", ha twittato Jess Davidson, direttrice della "End rape on campus" che è molto attiva negli atenei. "Un altro gesto crudele, senza cuore, dell'amministrazione della discriminazione", ha commentato Mara Keisling, direttrice del "National center for transgender equality".

La senatrice democratica Patty Murray è tornata a chiedere le dimissioni della direttrice ad interim dei diritti civili del dipartimento dell'Educazione, Candice Jackson, che lo scorso luglio aveva detto in una intervista al New York Times che il 90% degli abusi sessuali nei campus, in realtà, deriva da sesso praticato in stato di ubriachezza di cui i denuncianti si pentono.

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