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Turista cinese sbaglia a compilare modulo e viene messo in un centro per rifugiati

Un turista cinese in Germania, non parlando altra lingua se non il mandarino, anzichè far denuncia per il furto del portafoglio ha compilato la richiesta d'asilo: per 12 giorni ha vissuto in un centro per rifugiati

Turista cinese sbaglia a compilare modulo e viene messo in un centro per rifugiati

È una storia che ha i contorni di una commedia ma in un contesto che non lascia molto spazio ai sorrisi. È una tragicommedia quella che è successa in Germania e che ha visto come protagonista un turista cinese di 31 anni.

L'uomo, originario di Pechino, è arrivato a fine luglio in Germania per fare del turismo e conoscere l'Europa. Una volta nel Paese di Angela Merkel però un inconveniente: il furto del portafoglio. Il turista, che non parla altra lingua se non il mandarino, si trovava nella città di Heidelberg quando è avvenuto l'incidente e si è recato in Comune per fare denuncia.

Le difficoltà linguistiche e l'incomprensione tra il funzionario comunale e il turista hanno fatto si che l'uomo di Pechino anziché compilare il modulo di denuncia per il furto delportadocumenti, compilasse quello per la richiesta d'asilo e una volta firmato, ecco che è stato mandato nel centro di prima accoglienza di Dortmund. Una volta lì gli sono stati ritirati i documenti come prevede la prassi per i richiedenti asilo, poi è stato sottoposto ad esame medico e sono state prese le impronte digitali. Dopodiché è stato trasferito nel centro rifugiati di Duelmen.

E se la storia si interrompesse qua già avrebbe delle tinte degne del miglior teatro dell'assurdo. Ma la bizzarra avventura prosegue perchè il turista cinese nel centro di accoglienza ci è rimasto per 12 giorni senza comprendere nulla di quello che stava accadendo.

L'uomo è rimasto nel centro dei rifugiati dove ha vissuto insieme agli altri profughi in un clima surreale. E sebbene cercasse di raccontare a tutti la sua storia, a nulla serviva, perchè nessuno riusciva a comprenderlo.

L'Odissea è terminata solo grazie all'intervento di un ristoratore cinese che lavora nella città e che ha fatto da interprete.

Solo così si è riusciti quindi a far chiarezza sull'assurdo equivoco e il turista cinese una volta riottenuti i suoi documenti ha proseguito il viaggio verso l'Italia e la Francia.

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