La contestata tassa su internet che stava studiando il governo ungherese non verrà introdotta, almeno per ora. Il primo ministro Viktor Orban ha annunciato che intende ritirare la proposta e congelarla almeno fino a metà gennaio del prossimo anno, quando a decidere sarà una consultazione a livello nazionale.
Migliaia di persone erano scese in piazza a Budapest e in altre città del Paese contro l'ipotesi di una tassa sul traffico, che avrebbe portato costi aggiuntivi per i cittadini. Inizialmente si era parlato di 50 centesimi di euro (150 fiorini) ogni gigabyte. Poi di 2,27 euro (700 fiorini) per utente imposti ai provider e 16,19 per le aziende.
"Le persone - ha detto Orban - hanno chiesto una razionalità" della misura, ragion per cui il governo alla fine ha fatto un passo indietro. Per la maggioranza la proposta era un modo per riuscire a colmare il buco di bilancio per il prossimo anno, mentre il portavoce della commissione europea per l'Agenda digitale aveva parlato di "un'idea particolarmente cattiva" e che avrebbe ostacolato la crescita economica.
L'opposizione ha accolto il congelamento della proposta come una vittoria a metà, sostenendo che sia soltanto
tattica e rimarcando il fatto che "c'è bisogno di internet gratuito per tutti". Gli organizzatori della manifestazioni che ha portato in piazza migliaia di persone ha invece parlato di una "vittoria del movimento popolare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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