Una cosa è certa: l'8 novembre gli americani non voteranno sulla base del dibattito tra i due candidati alla vicepresidenza avvenuto ieri sera. Anzi, molti neanche conoscono i loro nomi. Eppure il duello in diretta tv è stato molto interessante. A "incrociare i guantoni" il senatore democratico Tim Kaine e il governatore dell'Indiana, il repubblicano Mike Pence. A Farmville, in Virginia, è andato in scena un faccia a faccia teso. Kaine è parso molto più aggressivo rispetto a Pence. Il dibattito si è snodato in nove parti, ciascuna di circa 10 minuti. Si è parlato di vari argomenti: politica estera, economia, la relazione tra Trump e Putin, il ruolo di Hillary Clinton quando era segretaria di Stato. Hanno tenuto banco, inoltre, alcune delle più controverse frasi pronunciate da Trump da un anno a questa parte.
Pence ha accusato Clinton di far parte di una amministrazione, quella Obama, che ha lasciato "il mondo fuori controllo" nel corso dei quasi otto anni di governo. Per il candidato republicano lo testimonia la disatrosa situazione in cui versa la Siria. Sempre sulla Siria Pence ha detto di pensare anche alla possibilità di affrontare con "la forza" ogni resistenza da parte del regime di Bashar al Assad e della Russia. Kaine ha rinfacciato allo sfidante il rapporto tra Putin e Trump: "Tu ami la Russia, entrambi avete detto che Vladimir Putin è un leader migliore del presidente Obama. È chiaro che Trump abbia relazioni commerciali con gli oligarchi russi". Pence ha risposto sottolineando che è meglio del presidente americano Barack Obama, ma che l’America di Trump sarà più forte della Russia e Putin "ci rispetterà".
Chi ha vinto e chi ha perso? Solita domanda dopo ogni dibattito. Secondo gli analisti e i sondaggi dei media statunitensi il tono meno aggressivo di Pence e la scelta di non cercare giustificazioni per difendere ad ogni costo le affermazioni di Trump (affrontando i problemi da un altro punto di vista) gli avrebbe assicurato la vittoria, anche se di stretta misura. Secondo la Cnn Pence è avanti rispetto a Kaine: 48% contro il 42%.
L'aggressività di Kaine non sembra aver pagato soprattutto per un motivo: spesso è risultato fuori tempo rispetto a Pence, che invece si è mostrato più pacato e in grado di fornire le risposte a tutti i quesiti. Snel dibattito si è parlato anche di tasse: Pence ha accusato il ticket Clinton-Kaine di "volerle alzare aumentando anche le spese, alzando ancora di più il debito". Per il governatore dell’Indiana la ricetta migliore per gli Usa è una sola: "Dobbiamo fare come negli anni ’60 e ’70, tagliare le tasse e far ripartire l’economia". Sulle dure accuse rivolte a Trump (in 18 anni non ha pagato tasse), Pence ha evitato di addentrarsi.
Spazio anche ad altri temi: l’aborto, l’immigrazione e le violenze contro gli afroamericani. Adesso bisogna capire in che modo Trump riuscirà a usare la buona prestazione del suo vice.
Lo scontro con Hillary Clinton, il secondo, è in programma domenica prossima. Ma tutti, ormai, più che ai dibattiti pensano già alle promesse nuove rivelazioni di Wikileaks (Assange) contro Hillary e ad eventuali nuovi scoop. Vedremo se arriveranno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.