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Il gioco sporco degli hacker per influenzare le elezioni americane

L'Fbi e il dipartimento alla Giustizia stanno indagando sull'ultimo hackeraggio avvenuto ai danni dei sistemi informatici utilizzati per la campagna elettorale di Hillary Clinton. Chi c'è dietro gli attacchi? Gli avvertimenti di Assange

Il gioco sporco degli hacker per influenzare le elezioni americane

Passerà alla storia come la campagna elettorale dei pirati. Informatici, ovviamente. Stiamo parlando degli attacchi hacker, invocati da Donald Trump (ma ha chiarito poi che la sua era solo una battuta) e denunciati dai democratici. Il tycoon qualche giorno fa ha chiesto ai russi di scovare la mail cancellate dal server di Hillary Clinton: un caso che richiama alla memoria la famosa vicenda del mailgate (server privato usato per la posta elettronica quando Hillary era segretaria di Stato). Vicenda per cui l'Fbi ha deciso di non incriminare la Clinton. Ma che ha destato, per ovvie ragioni, polemiche a non finire.

Ora il Partito democratico fa sapere di essere stato bersaglio di un nuovo attacco informatico e lo staff di Hillary Clinton aggiunge che è stato esso stesso vittima di un "hackeraggio". A una settimana dal furto di quasi 20mila messaggi di posta elettronica del partito, la campagna elettorale della Clinton ha ammesso che gli hacker sono riusciti a penetrare nel proprio sistema, anche se gli esperti non hanno trovato "prove" che i sistemi "siano stati compromessi". L'Fbi fa sapere che sta indagando "l’hackeraggio di molteplici entità politiche", ma non chiarisce chi ne sia stato vittima. Secondo le autorità, l'obiettivo della violazione sarebbero i dati relativi ai donatori.

L'intrusione, la seconda nel giro di pochi giorni dopo quella che ha costretto alla dimissioni la presidente del Comitato nazionale del Partito democratico, Debbie Wasserman Schultz, secondo alcuni esperti sarebbe anche questa volta opera di hacker che lavorano per conto dei servizi segreti russi. Una fonte della polizia ha rivelato alla Cnn che l'hackeraggio è stato scoperto da investigatori privati, i quali ritengono l'attacco simile a quello che ha convolto il server di posta del comitato nazionale democratico, ma l'Fbi è ancora al lavoro per determinare la portata e la natura dell'intrusione.

Nei giorni scorsi, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, aveva avvertito che la sua organizzazione è in possesso di "molto altro materiale" legato alla campagna presidenziale americana.

Secondo il New York Times l’attacco ai sistemi informatici democratici sembra provenire da "FancyBear", che è collegato al Gru, il servizio di intelligence militare russo, "lo stesso operatore implicato nell’attacco al Comitato nazionale" del Partito democratico.

La fonte è interna alla polizia federale: "È lo stesso avversario, sono attori sofisticati".

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