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Usa, morta Linda Tripp, la donna che fece esplodere lo scandalo-Lewinsky

Con l'esplosione del sexgate, l’amicizia tra la Tripp e la Lewinsky andò in frantumi, salvo ripristinarsi negli ultimi anni di vita della prima

Usa, morta Linda Tripp, la donna che fece esplodere lo scandalo-Lewinsky

Negli Usa è morta in questi giorni Linda Tripp, la donna che, alla fine degli anni Novanta, inguaiò l’allora presidente Bill Clinton portando alla luce lo scandalo-Lewinsky. I suoi familiari ne hanno confermato il decesso, avvenuto a 70 anni di età a causa di un tumore al pancreas, questo mercoledì. La Tripp, all’epoca dell’esplosione dello scandalo, era una funzionaria del Pentagono.

Linda, ricorda la Bbc, era una grande amica della Lewinsky, nonostante avesse 24 anni più di quest’ultima, ma, nel 1997, iniziò a registrare le conversazioni private tra lei e la giovane stagista, in quanto aveva appena appreso dalla stessa Monica i dettagli di un’amicizia sospetta tra la tirocinante e Bill Clinton.

La Tripp in persona avrebbe poi consegnato, spiega l’emittente, le registrazioni incriminate a Kenneth Starr, procuratore speciale incaricato di indagare sui comportamenti inappropriati dell’allora inquilino della Casa Bianca, con conseguente inizio dello scandalo-Lewinsky e dell’offensiva mediatica contro il leader dem.

I nastri forniti dalla funzionaria del Pentagono all’organo inquirente sarebbero stati quindi alla base dell’avvio, nel 1998, della procedura parlamentare di impeachment ai danni di Clinton.

La Tripp, evidenzia il network, avrebbe inoltre in quegli anni informato le autorità investigative, oltre che degli audio delle confidenze intercorse tra lei e Monica, di un’altra importante prova della condotta irresponsabile del presidente. L’impiegata rivelò infatti agli inquirenti e ai media che la Lewinsky le aveva confidato di possedere un vestito blu “sporco dello sperma di Clinton”.

Linda, dopo avere fatto emergere lo scandalo in cui era coinvolto il leader progressista, sarebbe stata inizialmente elogiata dall’opinione pubblica come l’artefice di una coraggiosa denuncia, ma in breve tempo, sottolinea l’organo di informazione britannico, i giudizi su di lei sarebbero cambiati, finendo bollata come “faziosa”.

La funzionaria si sarebbe sempre difesa dalle accuse giurando di avere fatto esplodere lo scandalo soltanto per devozione alla sua patria, ma i detrattori non smisero mai di rinfacciarle di avere tradito la sua amicizia con la Lewinsky al solo scopo di danneggiare un presidente liberamente eletto dai cittadini.

La stessa Monica, durante le sue testimonianze davanti agli organi inquirenti che stavano portando avanti la procedura di impeachment, manifestò tutta la sua disapprovazione per la soffiata compiuta dalla Tripp, giurando di “odiare” la sua ormai ex amica.

L’iter per la messa in stato d’accusa di Clinton si sarebbe concluso con l’assoluzione dell’allora commander-in-chief e per la donna che aveva portato alla luce i vizi dell’inquilino della Casa Bianca sarebbe arrivata, nel 2001, la perdita del posto di lavoro.

Linda, negli ultimi giorni dell’amministrazione dem, veniva infatti licenziata dal Pentagono, decidendo di conseguenza, racconta la Bbc, di riciclarsi come commerciante aprendo un negozio in Virginia insieme al marito.

Con il peggiorare della malattia al pancreas che si era abbattuta sulla Tripp, si sarebbe però verificato, rimarca il network londinese, un riavvicinamento tra l’ex funzionaria e la Lewinsky.

Monica, una volta apprese le gravi condizioni di salute in cui versava Linda, aveva infatti immediatamente manifestato la sua vicinanza alla famiglia di quest’ultima, affermando che i rancori maturati in passato tra loro due non avevano ormai più ragione di esistere.

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