Velo islamico vietato alle bimbe: in Germania scoppia la polemica

Il Kopftuch potrebbe rappresentare la discriminazione di genere: "Non esiste una identità musulmana. È un'invenzione dell'Islam politico"

Velo islamico vietato alle bimbe: in Germania scoppia la polemica

Le ragazze musulmane dovrebbero indossare il velo nelle scuole elementari tedesche? Sarebbe vietato del tutto? L'avvocato costituzionale Martin Nettesheim, a nome dell'organizzazione per i diritti delle donne Terre des Femmes, ha presentato un nuovo rapporto: un divieto - per ragazze di età inferiore ai 14 anni - sarebbe legalmente possibile. A suo avviso sarebbe compatibile con la libertà religiosa e con il diritto dei genitori di prendersi cura e di educare i propri figli.​ Un divieto per i bambini di indossare un "copricapo religiosamente connotato" a scuola potrebbe essere giustificato dagli obiettivi educativi e sarebbe anche proporzionato: rappresenta dunque un'opinione legale che causa polemiche tra gli avvocati.

Lale Akgün, deputata socialdemocratica, ha affermato: "In un paese come la Germania, dove è stato imposto alle imprese la quota rosa e da decenni ci si batte contro ogni discriminazione contro le donne, è un dovere porre fine alla discriminazione delle ragazze musulmane. Non esiste una identità musulmana. È un'invenzione dell'Islam politico". La psicologa ha ricevuto minacce di morte a causa della sua posizione sul Kopftuch.

Pericolo discriminazione

I sostenitori di un divieto sono convinti che il velo rappresenti la discriminazione di genere e condizioni le ragazze. Nettesheim ha anche sottolineato che i bambini "non sono ancora abbastanza maturi per poter prendere decisioni autodeterminate su credenze". Il costituzionalista ha avvertito che il velo, in quanto prova costantemente visibile dell'affiliazione religiosa, provoca differenze di opinione tra i giovani e potrebbe portare anche all'esclusione sociale.

Lo scetticismo nei confronti di un divieto del velo si manifesta tra le fila di insegnanti ed educatori. Secondo la Education and Training Association (VBE), non è noto alcun caso passato in base al quale il velo abbia disturbato la quiete scolastica.

Sebbene il presidente della VBE Udo Beckmann consideri comprensibili gli argomenti di proibizione nella presente relazione, ha specificato le conseguenze della loro attuazione: "Se una ragazza non soddisfa la richiesta di togliersi il velo, è compito dell'insegnante escluderla dalla classe e se i genitori e la ragazza non si arrendono, ciò significa che la ragazza non viene educata in modo permanente?". La richiesta di un divieto del velo verrà ponderata considerando tutte le conseguenze del caso.

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