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Venezuela, Maduro è pronto al dialogo ma rifiuta nuove elezioni presidenziali

Il presidente del Venezuela, in un'intervista, si sarebbe detto disposto a mediare con le forze d'opposizione ma resta intransigente sul voto presidenziale: "Non si farà, c'è già stato. Gli imperialisti, per nuove elezioni, aspetteranno fino al 2025"

Venezuela, Maduro è pronto al dialogo ma rifiuta nuove elezioni presidenziali

Pronto al dialogo con l'opposizione "azioni che hanno minato alla pace della Repubblica", ma contrario alla richiesta di elezioni presidenziali anticipate chieste da Juan Guaidó, autoproclamatosi presidente ad interim del Paese. E su questo Nicolas Maduro non sembra disposto a cedere. A dichiararlo è lui stesso, in un'intervista all'agenzia russa Ria Novosti.

"No alle presidenziali, sì alle parlamentari"

"Le elezioni presidenziali si sono tenute meno di un anno fa, dieci mesi fa. Non accettiamo gli ultimatum di persone nel mondo, non accettiamo il ricatto. Le elezioni in Venezuela ci sono state e se gli imperialisti vogliono un nuovo voto lasciamoli aspettare fino al 2025", ha dichiarato il leader socialista, alludendo agli Stati Uniti di Donald Trump. Nell'intervista, in cui apre comunque alla possibilità di colloqui con l'opposizione e alla mediazione di terzi, Maduro non chiude però alla possibilità di nuove elezioni parlamentari anticipate, che rinnoverebbero l'Assemblea Nazionale, presieduta dal Guaidó: "Sarebbe ottimo svolgere elezioni parlamentare anticipate, sarebbe una buona forma di discussione politica, una buona soluzione con il voto popolare".

Maduro: "Pronto a incontrare Trump"

Nella stessa intervista, il leader chavista, si anche detto "pronto a discutere personalmente con Donald Trump, in pubblico, negli Stati Uniti, in Venezuela, o dove vorrà, qualunque sia il programma". Ma ha anche sottolineato che al momento gli sembra "complicato", in particolare perché, a suo parere, il consigliere per la sicurezza nazionale americano, John Bolton, "ha impedito a Trump di avviare il dialogo".

Guaidó non può lasciare il Paese

Intanto, però, il leader dell'opposizione ha chiamato i venezuelani a una mobilitazione di massa, chiedendo loro, di fatto, di scioperare per due ore e scendere in piazza dalle 12 alle 14 locali, cioè dalle 17 alle 19 ora italiana. Nel frattempo, il presidente della Corte suprema, Maikel Moreno, ha annunciato che Guaidó sarà sottoposto al "congelamento dei conti bancari" e al "divieto di uscire dal Paese senza autorizzazione fino alla fine dell'indagine" aperta a suo carico per "azioni che hanno minato alla pace della Repubblica".

La richiesta di queste misure era stata avanzata nella giornata di ieri dalla procura generale.

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