Guerra in Ucraina

Zelensky: "Russia vuole cancellarci". Poi fa un appello agli ebrei. Ecco perché

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, fa appello agli ebrei di tutto il mondo perché non restino in silenzio di fronte all’attacco russo all’Ucraina

Zelensky: "Russia vuole cancellarci". Poi fa un appello agli ebrei. Ecco perché

Prosegue senza soste l'attacco russo all'Ucraina. Kiev non vuole arrendersi, resiste con tutte le sue forze. E continua a lanciare richieste di aiuto sempre più disperate. I russi con la loro invasione stanno cercando di "cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyin un discorso in diretta tv. "Per molta gente in Russia la nostra Kiev è completamente straniera - ha aggiunto -. Loro non sanno nulla della nostra capitale, né della nostra storia. Ma hanno ricevuto l’ordine di cancellare la nostra storia. Di cancellare il nostro Paese. Di cancellarci tutti".

Zelensky ha poi rivolto un accorato appello agli ebrei sparsi in tutto il mondo: "Non vedete quello che sta succedendo? Per questo è importante che milioni di ebrei in tutto il mondo non restino in silenzio proprio ora", ricordando che "il nazismo è nato nel silenzio. Gridate la morte dei civili. Gridate per la morte degli ucraini". Nella giornata di ieri un razzo russo ha colpito la torre della tv a Kiev, danneggiando anche il memoriale della Shoah di Babyn Yar, che ricorda l’eccidio nazista di oltre 33mila ebrei avvenuto il 29 e 30 settembre 1941. Questo attacco ad un luogo simbolo dell'Olocausto ha suscitato sdegno in Israele: lo scorso ottobre il presidente israeliano Isaac Herzog aveva visitato Babyn Yar nell’ottantesimo anniversario del massacro, pronunciando un discorso alla presenza di Zelensky. I media israeliani hanno rilanciato le parole del capo dello staff di Zelensky: "Queste canaglie uccidono la vittime dell’Olocausto per la seconda volta". Il ministro degli Esteri Yair Lapid, figlio di un sopravvissuto alla Shoah, che ha condannato "il danneggiamento del cimitero ebraico vicino al memoriale" e ha lanciato un appello "affinché la santità del luogo venga rispettata".

Gli ebrei potrebbero giocare un ruolo importante nella guerra in Ucraina. Per ora si è cercato di coinvolgerli come "mediatori". A partire dall'oligarca russo (con passaporto israeliano) Roman Abramovich, che proprio l'Ucraina ha voluto prendesse parte al primo incontro tra russi e ucraini, avvenuto a Golem, in Bielorussia.

L'appello di Zelensky intende smuovere i gruppi di pressione ebraici sui governi, affinché vengano intraprese azioni più incisive a sostegno dell'Ucraina. Non è, ovviamente, rivolto solo allo stato di Israele. Intende smuovere le coscienze, probabilmente anche alcuni grossi calibri del mondo della finanza e qualche oligarca russo. I soldi e gli interessi giocano sempre un ruolo importantissimo nelle guerre.

Ma a Gerusalemme che si dice? Nei giorni scorsi il premier Naftali Bennett nella riunione di governo ha fatto un discorso senza mai nominare la Russia e l'invasione: "Preghiamo per l’incolumità dei civili ucraini e speriamo che si evitino ulteriori spargimenti di sangue. A nome dei cittadini di Israele esprimo la speranza che questo conflitto trovi soluzione prima che la guerra si sviluppi oltre e che ci siano ripercussioni umanitarie impensabili". Parole di circostanza, ovviamente.

Probabilmente l'impegno dalla parte dell'Ucraina verrà intensificato, pur non volendo distruggere i buoni rapporti - sino ad ora - avuti con Mosca.

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