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Monsieur Blanc è pronto a togliere la panca a Josè

C’è Blanc e Blanc, se ne sono accorti anche alla Juve. Quello che spende 50 milioni per comprare Diego e Felipe Melo, e per ora i fatti non gli danno ragione. E quello che rimette in sesto qualche scarto italiano (Gourcuff e Menegazzo), si fida di giovani di successo (Gouffran), si affida ad un parco di nomi noti (Plasil, Diarra, Cavenaghi, Diego Placente) e spende la metà di quell’altro. Blanc & Blanc poteva essere una accoppiata di successo. Invece la Juve si è affidata a Ferrara ed oggi comincia ad avere qualche dubbio. Fanno testo i mugugni dei giocatori. Diego che dice: «Ci spieghi i problemi e li risolva». Salvo far marcia indietro. Gli altri con la solita faccia da cerimoniale: tutto bene, niente bene.
E chissà che l’altro Blanc non se la rida. Questa estate ha preferito il Bordeaux alla Signora. Comprensibile: aveva da celebrare uno scudetto sulla maglia. Ma adesso si sta togliendo qualche soddisfazione in Champions. E la Juve è stata un ideale punching ball. Ma c’è di più. Blanc che batte la Juve è un esempio. Anche per Mourinho. Non è un mistero che il tipo (Blanc, non equivocate) piaccia a Moratti: ha gli occhialini da intellettuale, un passato da grande giocatore (quarto nella storia francese dopo Platini, Zidane e Kopa), uno stile da signori si nasce, un’esperienza all’Inter da non disconoscere, anzi da riconoscere al momento giusto. Ha 44 anni e una filosofia che non lascia dubbi. «Voglio grandi squadre, obiettivi importanti, cerco poche emozioni e tanta strategia». Se vogliamo aggiungere un pizzico di cattiveria, basta rifarsi alle parole di Ferrara. «Laurent è sempre bravo a piangere». Appunto: come gli interisti.
Sì, Blanc è l’identikit dell’allenatore interista perfetto, anche secondo Moratti. Non è un segreto sapere che il presidente lo vedrebbe bene sulla panca. Anzi, di più. Gli ha fatto sapere di stare tranquillo fino ad aprile-maggio, ci sarebbe di mezzo anche un cadeau per il disturbo. Moratti, si sa, non bada al soldo. D’altronde spende un patrimonio per un allenatore che continua a disprezzare squadra e acquisti. Dovrà solo attendere il tanto per vedere come se la caverà Mourinho in Champions, appurato che il personaggio comincia ad essere indigesto.
E Blanc non ha perso il colpo per dimostrare di avere la stoffa: ha rosolato la Juve a Torino e l’ha affondata a Bordeaux. Si è concesso il lusso di batterla senza Gourcuff, che poi è il suo gioiello, ed ha dimostrato a Moratti che non serve spendere caterve di danaro per un Quaresma qualunque. La Juve si batte anche con Menegazzo (scarto di Siena e Catania) e Chamakh, un marocchino cresciuto in Francia. E la si batte con una squadra che ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime sei partite del campionato francese. Insomma, se il francese voleva svalutare il lavoro di Mourinho, dimostrare che l’Inter è forte in Italia perché ha solo la Juve come contraltare, c’è riuscito benissimo. Monsieur Laurent c’è e ultimamente si è chiesto: «Ma per allenare in Italia bisogna essere vecchi?».

Provocazione, più che domanda, conoscendo usi e costumi nostrani. Ferrara è giovane, Mourinho pure, Leonardo anche. In Italia basta vincere. Blanc ha battuto la Juve, Vediamo se Mourinho gli sta alla pari. La risposta può valere una panchina.

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