Monti accetta l'incarico con riserva Il Colle frena sul voto: non è il momento

Napolitano ha incaricato Monti, che ha accettato con riserva. Entro la fine della prossima settimana ci sarà il nuovo esecutivo. La lunga giornata delle consultazioni: sì di Casini: "Dobbiamo assumerci la responsabilità di salvare il Paese". Il Pd chiede riforme e una nuova legge elettorale. Il diktat di Alfano: "Via libera a Monti, ma senza politici nella squadra di governo". Di Pietro chiede un'esecutivo a termine e Maroni lancia la Lega di lotta Ecco il programma di Monti: tasse, lacrime e sangue. Il nuovo governo Esecutivo senza politici. SONDAGGIO: Governo a tempo o che arrivi al 2013? Di' la tua

Monti accetta l'incarico con riserva Il Colle frena sul voto: non è il momento

Giorgio Napolitano ha dato a Mario Monti l'incarico di formare il nuovo governo. Il neosenatore a vita si è riservato di accettare: "Intendo adempiere al mio compito con senso di responsabilità e senso di sevizio verso il Paese". Prima però, il premier incaricato incontrerà i presidenti di Camera e Senato, mentre domani vedrà i vari partiti politici: "Le consultazioni che svolgerò, saranno condotte con senso d’urgenza ma con scrupolo e poi tornerò dal capo dello Stato".

Sia Napolitano sia Monti assicurano comunque che il nuovo esecutivo sarà formato entro la fine della prossima settimana, anche se il probabile nuovo premier sostiene che "le voci circolate su nomi e tempi del governo sono di pura fantasia". "Se qualcuno si inventa prima che si fa il governo in 2 ore i tempi risultano allungati. Ma non si è mai detto quanto tempo sarebbe bastato.", ha tuonato poco dopo il Capo dello Stato

Per Monti inoltre, l'Italia ora "deve vincere la sfida del riscatto, deve tornare ad essere sempre di più elemento di forza e non di debolezza di una Ue di cui siamo stati fondatori e di cui dobbiamo essere protagonisti". Anche Napolitano ha ribadito la necessità di coesione per dar vita a un governo che abbia "il più largo appoggio in Parlamento.viste le scelte urgenti di consolidamento della situazione finanziaria e di miglioramento della crescita ed equità sociale del Paese".

Ribandendo che non ci sarà "nessun ribaltamento del risultato delle elezioni del 2008", il presidente della Repubblica ha ribadito che bisogna almeno "tentare di evitare un precipitoso ricorso al voto e a un vuoto di governo" è esigenza su cui dovrebbero concordare tutti. Da domani alla fine di aprile, infatti, "verranno a scadenza 200 miliardi di buoni del tesoro e bisogna rinnovarli, collocandoli sul mercato", spiega Napolitano.

La lunga giornata delle consultazioni è iniziata alle 9 con il colloquio col presidente del Senato, Renato Schifani, e subito dopo con quello del numero uno di Montecitorio Gianfranco Fini. Quindi è toccato alle rappresentanze parlamentari. Subito dopo, come da prassi, il Capo dello Stato ha sentito al telefono i suoi predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro.

A incotrare per primi Napolitano sono stati i due gruppi politici che più osteggiano il governo tecnico guidato da Mario Monti. La Lega Nord e l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Insomma, una lunga giornata quella che attende il capo dello Stato Giorgio Napolitano che, già dalle nove, ha iniziato le consultazioni per formare il nuovo esecutivo prima della riapertura dei mercati finanziari. Le tappe sono serrate: il presidente della Repubblica vorrebbe, infatti, conferire l'incarico al neo senatore a vita già in serata. Il Colle però ha precisato di non voler partecipare a "qualsivoglia toto-ministri, considerandolo un esercizio del tutto gratuito, e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governo".

In ogni caso il primo a porre le condizioni è stato Di Pietro che ha intimato al capo dello Stato il proprio diktat: "Il governo che si sta formando sia a tempo. Giudicheremo la squadra ed il programma", ha spiegato il leader dell’Idv dopo l’incontro al Quirinale con il presidente Napolitano ribadendo, tuttavia, "rispetto per i cittadini che hanno votato per il referendum elettorale". "Attendiamo con fiducia che il presidente Napolitano ci indichi il nome del premier e che il caposquadra ci indichi chi è in squadra. Una squadra in cui non ci siano politici - ha aggiunto l'ex pm secondo il quale "bisogna tornare al più presto alle urne. nell’emergenza attuale però è difficile avviare le procedure per votare". Da qui la richiesta di un governo "a tempo" che, però, porti a termine la riforma della legge elettorale. Di Pietro ha poi raccontato di aver spiegato a Napolitano che l'Idv considera la giornata di ieri come "un giorno della liberazione". "Con la chiusura dell’esperienza di Berlusconi finisce un’epoca buia, di caduta morale, etica e politica - ha concluso Di Pietro - da oggi lavoriamo tutti a ricostruire le condizioni politiche, economiche ed istituzionali del Paese".

Come già aveva anticipato nei giorni scorsi, anche la Lega ha ribadito il proprio "no" a Monti. "Abbiamo detto no all’ammucchiata - ha detto chiaramente il Senatùr al termine dell'incontro con Napolitano - sarà un’ammucchiata enorme, non hanno bisogno di noi. Staremo all’opposizione". Bossi ha promesso che il Carroccio sarà sempre vigile: "Vedremo cosa c’è nel programma". "La Lega andrà all’opposizione - ha poi aggiunto il presidente dei senatori della Lega, Federico Bricolo - sarà seria e responsabile ma allo stesso tempo anche a difesa degli interessi del nostro territorio e della nostra gente".

Dopo aver espresso al capo dello Stato gratitudine per "l’autorevolezza e l’equilibrio con cui governa un complesso momento della vita politica ed istituzionale del Paese", a nome del Terzo Polo, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha fatto sapere che la sua coalizione appoggerà il governo tecnico. "I partiti italiani oggi sono al bivio - ha detto l'ex presidente della Camera - o speculano sulla situazione sperando in qualche rendita elettorale o si assumono la responsabilità di salvare il Paese".

Il Pd, come ci si aspettava, spinge per un governo di transizione "totalmente nuovo, a forte e autorevole caratura tecnica, che metta l’Italia in condizioni di affrontare l’emergenza" e che sia in in grado di fare subito le riforme necessarie, a partire da quella della legge elettorali. L'importante, ha sottolineato Pierluigi Bersani, che vengano prese decisioni rapide e urgenti: "Non abbiamo tempo".

Scontato il sì del Pdl ad un governo tecnico che ha ribadito, però, la sua contrarietà alla presenza di politici nell'esecutivo.

Dopo aver ringraziato Napolitano per "il riconoscimento nei confronti di Berlusconi e nella collaborazione che ha offerto al buon esito di questo delicato passaggio parlamentare e politico", Angelino Alfano ha detto al Capo dello Stato di volre un esecutivo formato solo da tecnici "che in passato abbiano dato prova di equilibrio e non abbiano fatto finora prova di militanza antigovernativa".

 

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