Lultima bacchettata è arrivata giovedì. Moodys ha declassato Comune, Provincia e Regione. Lagenzia di rating ha annunciato labbassamento del giudizio a lungo termine per lItalia e parecchi enti locali, in Lombardia non si è salvato nessuno. E se il presidente di Palazzo Isimbardi aveva definito «spesso troppo penalizzante» la valutazione di «talune società» nei confronti di enti, banche e degli stessi Stati, lassessore comunale al Bilancio Bruno Tabacci sottolineava invece che non ci saranno conseguenze, niente panico, «i mercati non hanno un'importanza particolare agli ulteriori pronunciamenti delle agenzie di rating. Era già successo e la Borsa è stata positiva». La mazzata era già arrivata lo scorso 31 gennaio da Standard & Poors: lagenzia aveva spostato il voto sul Comune di Milano da «A» a «BBB», ossia a una valutazione «medio-bassa» sulla capacità di ripagare il debito. Lo stesso sindaco Giuliano Pisapia non aveva nascosto una certa preoccupazione, anche se «se lo aspettava». Tantè, non fanno mistero a Palazzo Marino che il giudizio dellagenzia di rating pesi come una tegola, specialmente in vista di operazioni finanziarie che la giunta e i partiti di maggioranza stanno prendendo in esame per ripianare il buco di bilancio 2012. E anche con le casse in rosso di quasi 580 milioni, il Comune ha deciso di investire 150mila euro per affidare a Moodys e Standard & Poor lincarico di «monitoraggio e conferma del rating assegnato» a Palazzo Marino. Con Standard è la conferma di un investimento che risale già dal 97. La giunta Pisapia lo ha già assicurato per il 2012 (per 48.400 euro) e anche per il 2013 (44.367 euro). «Laccesso a forme alternative di finanziamento - è spiegato nella determina - presuppone una maggiore visibilità degli enti locali attuando una vera e propria politica di marketing territoriale in grado di attrarre nuovi investimenti sul territorio, e dotarsi di più rating è un concreto ausilio a tale politica». E Milano nei giorni scorsi si è dotata per il 2012 anche dell«ausilio a tale politica» da parte Moodys, per un corrispettivo di 52.998 euro iva compresa.
Lex assessore al Bilancio, Giacomo Beretta, osserva con «una certa perplessità» il ricorso a due agenzie di rating, per un totale di 150mila euro, nel momento in cui le casse dio Palazzo Marino piangono.
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