da Milano
La cura Marchionne non fa bene solo ai conti Fiat, ma anche al rating sul debito che ieri è stato alzato da Moodys. La Borsa ha reagito però mandando in altalena il titolo che è arrivato a guadagnare oltre l1%, per poi ridiscendere e chiudere praticamente invariato (-0,15%).
Ma veniamo a Moodys che ha rivisto in positivo il rating del gruppo torinese da Ba3 a Ba2 e gli altri rating del debito a lungo senior non garantito. Lultima volta che lagenzia si era espressa sulla Fiat, era stato allinizio di novembre 2006, quando era stato confermato il rating Ba3, ma loutlook era stato modificato da stabile in positivo. E ieri sono stati confermati loutlook positivo e la valutazione del debito a breve. Moodys ricorda che Fiat è il quarto produttore auto in Europa con un fatturato globale di 52 miliardi nel 2006.
Moodys afferma che «il miglioramento dei rating riflette il successo della svolta raggiunto dalla Fiat negli ultimi due anni con il miglioramento dei suoi risultati operativi che hanno portato a una più robusta flessibilità finanziaria». Tuttavia l'outlook positivo «si basa sulle attese che Fiat possa sostenere l'attuale slancio grazie al lancio di nuovi modelli di grandi volumi (Fiat Bravo nel primo semestre 2007 e Fiat 500 nel quarto trimestre di quest'anno), a una revisione graduale dei modelli Alfa Romeo e Lancia e al miglioramento in corso della rete di concessionari e di efficienza». Moody's si aspetta inoltre che Fiat generi cash flow positivo, il che dovrebbe facilitare l'ulteriore riduzione del debito e portare infine a un profilo finanziario migliore. Se tutto dovesse procedere per il meglio, il rating potrebbe essere alzato a Ba1 entro i prossimi 6-12 mesi.
L'agenzia mette però in guardia sul fatto che i recenti miglioramenti registrati dal gruppo «devono essere sostenibili e saranno controllati con attenzione se il profilo di rating della società deve mantenersi forte su base permanente». In particolare, i nuovi modelli (inizialmente Fiat Bravo e Fiat 500) «dovranno collegarsi al successo della Grande Punto e sostenere quote di mercato e crescita di volumi riconquistate in un mercato più competitivo in presenza di lanci di nuovi modelli nel 2007 e nel 2008 da parte dei concorrenti europei che stanno cercando di proteggere e aumentare le loro quote all'interno di un mercato piatto nel complesso in Europa occidentale».
Moodys aggiunge inoltre che la prevista riorganizzazione dei canali di vendita per Fiat, Alfa Romeo e Lancia nei paesi più significativi è molto importante per il profilo di business e l'utilizzo delle capacità del gruppo del Lingotto.
Moodys promuove Fiat ma il titolo non brilla
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