Tra le tante vittime dell’associazione a delinquere, sempre secondo la procura di Potenza, il gruppo ricercava scatti imbarazzanti per ricattare anche l’ex ministro del Welfare Bobo Maroni. Lo si evince da un’intercettazione telefonica tra i due capi dell’organizzazione, Lele Mora (M) e Fabrizio Corona (C):
M.: «Ohi tu per caso... hai... da Roma hai dato fotografie di Maroni, ad Alfonso?».
C.: «Di... ?!»
M.: «Di Maroni quello della Lega».
C.: «Maroni... io no, se vuoi mi informo».
M.: «Bravo... le voglio io... ».
C.: «Ciao».
M.: «Le voglio in mano io quelle li eh!»
C.: «Ok... ciao».
E il gip Alberto Iannuzzi sottolinea: «È sintomatico e significativo come il leader anziano, cioè il Mora, con autorità intimi al suo socio più giovane di dargli le foto in questione, sottolineando di voler in mano lui le foto di Maroni, usando termini e gergo proprio di chi parla di «cose comuni».
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