SullExpo tramonta lera di Letizia Moratti. Lannuncio delle dimissioni da commissario straordinario ieri a Parigi davanti allassemblea generale del Bie. Nel giorno della prima volta del neo sindaco Giuliano Pisapia che potrebbe essere destinato a succederle anche in quel ruolo, sebbene al momento la candidatura più forte sia quella del governatore Roberto Formigoni. La decisione al premier Silvio Berlusconi. Con la Moratti che non nasconde una nota damarezza. «Sono a disposizione, ma non mi impongo». E «se nessuno mi ha cercato in questi quindici giorni, vuol dire che non sono ritenuta così importante per Expo». Parole durissime, per chi avrà voglia di leggerle. «Voglio ringraziarla a nome mio e di Milano - dice Pisapia - per limpegno e per il successo di Expo. Grazie di cuore». La nomina di un nuovo commissario? «Credo che la valuteremo insieme al presidente del consiglio». E poi la stilettata. «Chiunque esso sia».
Ancora Parigi, dunque, per luscita di scena di lady Letizia. Accompagnata, anche questa volta, da Paolo Glisenti, il grande artefice della ragnatela diplomatica che portò alla vittoria su Smirne e che oggi lavora per portare unExpo in Brasile. Parigi, dove la grande avventura era cominciata e che aveva fatto da sfondo alla proclamazione il 31 marzo 2008. Quella notte che vide la Moratti ballare scatenata con gli ambasciatori africani per festeggiare il successo. Perché è davvero difficile non considerare lExpo portata a Milano dopo centanni, una sua creatura. «Ho informato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi - il suo addio - della mia decisione di dimettermi». Una presa datto che con le elezioni si è formata una nuova maggioranza. «È con il dovuto rispetto per il nuovo sindaco Giuliano Pisapia e della coalizione che lo sostiene - ha aggiunto - che intendo rinunciare al mio ruolo di commissario straordinario». Parole ufficiali che non hanno nascosto la delusione. «Ho sempre lavorato in trincea e non ho di certo mai cercato posizioni di potere o visibilità personale», ma «mi sono sempre messa a disposizione con le mie competenze e conoscenze». Del resto «ho dato comunicazione quindici giorni fa che sarei stata presente a questa assemblea, ma nessuno mi ha contattato. Evidentemente perché non si ritiene che possa essere utile». Dunque «sono a disposizione, ma non mi impongo». Ma, prima di andarsene, racconta di essere «felice di aver lavorato per contribuire a portare Expo a Milano». Un solo rammarico, «non essere riuscita a fare capire limportanza di Expo per lo sviluppo della città». Ma la rinuncia «mi è sembrata un atto dovuto essendo cambiata la maggioranza ed essendo Expo molto legata alla città. Milano ha vinto lExpo e lExpo è di Milano: è giusto che la nuova amministrazione possa esprimere le sue posizioni».
Dimissioni che per Formigoni sono «una sorpresa». E nel suo intervento davanti ai delegati rivolge ringraziamenti «personali e istituzionali» per quello che la Moratti «ha fatto in questi anni, per il successo della candidatura e per il lavoro svolto fino ad oggi».
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