Giornata di bilanci. Quello dei cinque anni da sindaco. Letizia Moratti assicura che si chiude in «positivo, sono state felice di aver dedicato questi anni alla mia città, è stato bellissimo e lho fatto con amore». Ma ieri ha glissato sui progetti per il futuro, quello da commissario straordinario allExpo 2015 e quello politico. Ieri nel giorno del passaggio di consegne a Giuliano Pisapia ha voluto parlare solo dei conti del Comune, per sottolineare che alla nuova amministrazione «lasciamo un bilancio che grazie alla cessione della quota in Serravalle avrà un saldo attivo tra entrate e investimenti di 48 milioni di euro, senza aver mai gravato sui cittadini e sulle imprese e avendo consentito alle nostre società di investire nei servizi ai cittadini con criteri di assoluta e indiscutibile trasparenza». Mai nella storia repubblicana, ha puntualizzato, le finanze locali «hanno subito i vincoli e le drastiche restrizioni di questi ultimi anni, dai patti di stabilità fino ai tagli drammatici di questanno: nel complesso siamo stati costretti a ridurre il nostro perimetro di spesa di oltre 780 milioni di euro rispetto al quinquennio precedente». Ma è aumentata comunque la spesa sociale e nelle infrastrutture e le tariffe dei servizi sono rimaste fisse e tra le più basse dItalia. Meno consulenze e basta con i doppi incarichi ha assicurato Pisapia.
Ma la Moratti non incassa accuse gratuite, «siamo passati dai mille incarichi del 2007 a circa 300 nel 2009, con un risparmio di oltre 15 milioni e una riduzione della spesa dell80% rispetto allinizio del mandato. Le consulenze? Oggi incidono solo per lo 0,01% della spesa corrente». Pisapia rinvia il giudizio sul bilancio, «non lo conosco ancora, lo farò esaminare dai miei esperti».La Moratti dà a Pisapia le chiavi della città (e 48 milioni di attivo)
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