Moratti e Bossi: «Chiudere i centri irregolari»

Letizia Moratti, candidato sindaco del centrodestra, ha battezzato la lista civica che porterà il suo nome. Sessanta candidati che correranno per un posto nel consiglio di Palazzo Marino. Qualcuno magari per una più comoda poltrona di assessore. C’è qualche politico, molti medici, parecchi professionisti, creativi, uomini di sport e volontariato, rappresentanti delle categorie. E ben diciassette donne, più di un posto su quattro senza bisogno delle quote rosa. «La mia - assicura la Moratti - non vuol essere né una lista apolitica, né una lista antipolitica. Sarà una lista della città. Non un desiderio di potere. Tutti insieme per costruire la nostra Milano». Capolista sarà Gianpietro Borghini, ex sindaco e oggi assessore alla Casa nella giunta Formigoni. Poi la Moratti ha siglato l’accordo programmatico con la Lega, che ha al centro i temi di sicurezza e immigrazione.

Chiuderà i campi nomadi e la moschea di viale Jenner? «La Lega chiede di chiudere tutte le strutture illegali e credo abbia ragione» risponde la Moratti, intervenuta agli Stati generali del Carroccio milanese. Bossi per il momento frena sul suo ruolo di capolista della Lega alle amministrative: «Vedremo. Ci sono altri più belli di me».

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