Politica

«La Moratti sindaco di Milano»

Il Cavaliere sicuro: si dimostrerà un ottimo primo cittadino

Marcello Chirico

da Milano

Rose rosse al posto dei garofani. Quelle omaggiate a Stefania Craxi al termine del suo intervento all’assemblea nazionale della Giovane Italia (associazione d’ispirazione mazziniana ma d’impronta laico-riformista) e che stanno a significare come il vento del rinnovamento stia soffiando anche nella nuova casa socialista. Un cambiamento che l’agguerrita Stefania desidererebbe radicale, considerato che - sono state parole sue - «il quadro che abbiamo di fronte è deprimente. Sono in sofferenza le istituzioni, i partiti, la classe dirigente, i cittadini». Occorre insomma «un nuovo Risorgimento», a partire proprio da Milano, dove la Stefi non avrebbe scartato neppure una propria candidatura a sindaco («sarebbe un’ottima idea - ha spiegato -, questa è stata la città di mio padre ed è pure la mia, nel mio impegno politico sarà una tappa») finquando non è arrivato alle Stelline il premier Berlusconi è ha annunciato urbi et orbi che il nuovo candidato sindaco sarà Letizia Moratti, «e sarà pure un grande sindaco» ha aggiunto, mettento fine al toto-candidati. Per la Stefania ci sarà un collegio importante alle Politiche 2006 («a costo di darti il mio», ha puntualizzato il premier), appuntamento al quale secondo la Craxi bisognerebbe puntare sulle liste locali.
«Potrebbe essere questa la carta vincente - propone la Craxi - perchè c’è un sacco di gente che ha perso fiducia nella Cdl ma, nello stesso tempo non vuole votare a sinistra. I voti che vanno in quella direzione sono sempre gli stessi, chi li perrde è il centrodestra. Se tutti capiranno questo e si lavorerà sodo, rimboccandoci le maniche per riconquistare gli elettori delusi, a cominciare dai leader di An, Udc, Lega e Nuovo Psi con troppa voglia di protagonismo e un’insensibilità politica inaspettata, avremmo già fatto un passo avanti».
Praticamente la strada indicata da Roberto Formigoni, pure lui presente ieri alle Stelline «per - ha spiegato - proseguire il lavoro di confronto fra laici, cattolici e riformatori». E quindi anche «con forze politiche diverse, poichè rifiuto da tempo un bipolarismo come guerra ostile di armate contrapposte, e mi auguro che anche in Regione si trovi il modo di collaborare nella distinzione dei ruoli». Un’apertura già raccolta dalla Margherita, la quale chiede però a Formigoni più coraggio. «Il coraggio - ha replicato il governatore lombardo - è nell’affrontare i problemi e io ce l’ho. Per esempio, sto per riunire un comitato strategico sulla competitività coi più bei nomi dell’imprenditoria e della ricerca: da quel tavolo mi attendo soluzioni nuove da proporre anche a livello nazionale».
Inevitabile poi non parlare con Formigoni di partito unico e di primarie che, dopo la ricandidatura ufficiale di Berlusconi per il 2006, non avrebbero più ragion d’essere. «Avevo detto che sarebbero state opportune se ci fosse stato un passo indietro del premier, ma mi sembra che abbia prevalso l’ipotesi più naturale. Mi auguro non ci siano nuovi annunci» ha spiegato il governatore. Che però sul partito unico vuole chiarezza, perchè «Berlusconi non lo è stato nelle comunicazioni di ieri, e invece è un passaggio da mettere bene a fuoco. Il perchè e il per come di questo rallentamento deve essere chiarito poichè si era suscitata una speranza». Il premier, intervendo nel pomeriggio, ha chiarito ogni aspetto, confermando l’alleanza «coi veri socialisti» della Stefania. Sempre con la Cdl, perchè - come ha detto il coordinatore nazionale di Fi Sandro Bondi - «quello di Stefania Craxi è un movimento privilegiato per Forza Italia, la Cdl e il partito unitario che ci accingiamo a realizzare».

Nonostante Bobo, che si terrà il Garofano: la sorella è già passata alle rose rosse.

Commenti