(...) ha dedicato al caso della morte del poeta genovese, che la commissione dinchiesta non ha riservato ad altri casi. Quello della donna di 80 anni deceduta al reparto di ortopedia dellospedale genovese del San Martino, per esempio. Martedì, in concomitanza con lapertura delle indagini per omicidio colposo per la scomparsa di Sanguineti, infatti, la Procura di Genova ha aperto un altro fascicolo dedicato alla vicenda di unanziana ricoverata qualche settimana fa per la rottura del femore e deceduta nel trasferimento da un reparto allaltro.
Per questo caso alla commissione della Camera non arriverà nessuna relazione dettagliata come quella che Montaldo ha già promesso di inviare a Roma perché per il deputato sembra ci sono morti per malasanità che meritano maggiore attenzione di altri. Mentre i deputati si metteranno ad indagare, chi discolpa totalmente loperato dei medici dellospedale Villa Scassi è Luciana Sanguineti, la vedova: «Speravo non gli facessero nessuna autopsia ma il magistrato mi ha spiegato che devono farla quando qualcuno muore in ospedale». Il decesso di Sanguineti e la denuncia della moglie («abbiamo atteso due ore al pronto soccorso») dovrebbe, invece, sensibilizzare lassessore Montaldo su un problema ben più grave: quello della altissima concentrazione di interventi del pronto soccorso di Villa Scassi che pur assorbendo un bacino dutenza che è il doppio di quello che raccolgono San Martino e Galliera, ha la metà dei posti letto.
Sempre ieri la signora Sanguineti, che non ha voluto commentare lintervento, ha parlato telefonicamente con il pubblico ministero che sta seguendo la vicenda: «Mi ha spiegato che aprire un fascicolo è una prassi in questo caso.
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