Morti sul lavoro, un’altra vittima: ucciso da una trave

A Legnano, un egiziano di 37 anni è stato schiacciato da un blocco di cemento

Un giovane artigiano ha perso la vita ieri mattina, a causa di un infortunio sul lavoro verificatosi a Legnano. La vittima di origini egiziane Walid Abdelrahman, imbianchino 37enne, sposato, e da una decina di anni residente a Milano, stava lavorando in un cantiere nell’ex area Cantoni della città del Carroccio, dove a seguito di una riqualificazione urbanistica, al posto dei vecchi capannoni stanno sorgendo palazzine e un centro commerciale.
L’uomo si trovava nei sotterranei di quest’ultimo, e con l’aiuto di una piattaforma mobile era intento alla verniciatura di alcune travi. Non si sa bene cosa sia accaduto; probabilmente una manovra errata della piattaforma l’ha portato a rimanere schiacciato tra il mezzo su cui lavorava e la trave di cemento sovrastante. Un impatto che l’ha ucciso sul colpo.
Prima che gli altri colleghi si accorgessero di quanto era successo sono passati alcuni minuti; poi è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, un equipaggio della Croce rossa e la polizia. Purtroppo, per l’imbianchino non c’è stato più nulla da fare. «Voglio esprimere pubblicamente tutta la mia vicinanza ai familiari della vittima, la solidarietà e il dolore di tutta la città - ha dichiarato il sindaco Lorenzo Vitali -. Sono realmente costernato per la scomparsa di questo giovane operaio: il susseguirsi di episodi così drammatici, impone che non si abbassi mai la guardia sul tema della sicurezza e che le associazioni di categoria, gli amministratori, i sindacati e il governo operino sempre più nella direzione della concretezza e della prevenzione».
Sul tema degli infortuni sul lavoro è intervenuto anche Massimo Ferlini, presidente della Compagnia delle opere di Milano. «È necessario pensare a strumenti efficaci per contrastare queste tragedie - ha sottolineato -; con l’Expo 2015 i cantieri nel nostro territorio sono destinati a moltiplicarsi e il nuovo “Testo unico sulla sicurezza” rischia di essere insufficiente».

«Se da un lato - ha proseguito - l’attività indotta dall’Expo vuol dire sviluppo e benessere, dall’altro occorre, con Regione, Comune e parti sociali, definire gli strumenti, che permettano di promuovere il lavoro nella cultura della sicurezza».
Da qui la proposta di una specifica figura aziendale, un manager competente, destinata alla tutela dell’ambiente e della sicurezza in ogni realtà produttiva.

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