Nellestate triste dellarte, sono scomparsi Cy Twombly, Lucien Freud, Roman Opalka e Vettor Pisani. E se nè andato ieri a 89 anni Richard Hamilton. Con lui scompare linventore della Pop Art, che non è nata a New York ma a Londra a metà degli anni 50, almeno un lustro prima di Warhol&C. Esiste unopera fondamentale per declinare lintero movimento: Just what is it makes todays homes so different, so appealing?, un collage in cui Hamilton mette gli ingredienti della comunicazione di massa, gli emblemi della vita moderna, condendoli di unironia tutta inglese e di quel senso semiserio che i suoi conterranei chiamano appunto criticism. Questo lavoro viene esposto nel 57 a «This is tomorrow», la prima mostra darte contemporanea con un taglio curatoriale. Da lì origina la definizione esatta di unopera pop, una forma darte transitoria, popolare, economica, spiritosa, sexy, giovane, e soprattutto capace di generare grossi introiti economici. Per la prima volta spettacolo, media e denaro entrano nellarte.
Nonostante sia stato lui il vero guru del Pop, Hamilton preferisce un atteggiamento più silenzioso, persino schivo. Come Warhol immortala licona del cinema di allora, Marilyn Monroe, ma cogliendone laspetto privato e intimo, indaga nellinteriorità di una donna sofferente cancellandole il volto. La Londra degli anni 60, quella di Mary Quant, di James Bond e delle Aston Martin, del Pop Rock e degli arrabbiati alla John Osborne, è stata il suo universo. Hamilton, che insegnava a Newcastle ed ebbe tra i suoi allievi Bryan Ferry, sentiva un legame fortissimo con la nuova musica. Nel 67 riprende una foto pubblicata sui giornali in seguito allarresto per droga di Mick Jagger e del manager-gallerista Robert Frazer: i due si coprono il volto per sfuggire ai flash dei fotografi. Quellimmagine, serigrafata da Hamilton, diventa il simbolo della «Swingeing London», gioco di parole tra lo swing sonoro e lesagerazione cui porta la fama. Lanno dopo è Paul McCartney a contattarlo. Ha bisogno di unidea per la cover del nuovo album, il seguito di Sgt Peppers.
Hamilton sa che dopo la sbornia di colori e immagini serve un approccio freddo e concettuale che transiti i Fab Four verso la dimensione matura e autoriale. Nasce così il White Album, un monocromo intonso con solo il nome a rilievo del gruppo e il numero della copia.
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