Moschea, Pisapia insiste: "Così diamo un segnale per una Milano aperta"

Ferragosto in città? Niente mostre a Palzzo Reale, saltano i fuochi d'artificio al Castello Sforzesco, Brera e Cenacolo chiusi. E Pisapia pensa alle moschee: "Milano deve tornare a essere un luogo di riferimento" 

Moschea, Pisapia insiste: 
"Così diamo un segnale 
per una Milano aperta"

Milano - Milano abbassa le serrande. Pinacoteca di Brera e Cenacolo chiusi per ferie. Niente fuochi d'artificio al Castello Sforzesco, niente mostre di grido a Palazzo Reale. Un Ferragosto triste quello che è stato offerto ai turisti che in questi giorni hanno preso d'assalto il capoluogo lombardo. Ma il sindaco Giuliano Pisapia, che ieri ha visitato la mensa per i poveri dei Frati Minori Cappuccini, ha altre priorità. In primis, la costruione delle "moschee di quartiere" che a settembre saranno tra i temi caldi che la giunta dovrà affrontare.

Non si vedono più quelle code lunghe di turisti che con pazienza aspettano sotto il sole di entrare a Brera o a Palazzo Reale. Tutto chiuso. E' questa la Milano di Pisapia che in pochi mesi di amministrazione si è posta come primi obiettivi i rincari di Atm e Irpef, il dialogo con la comunità musulmana e le nuove politiche sulla movida. "Il dialogo che abbiamo aperto con le comunitàislamiche è sicuramente un segnale, ma cercheremo di capire tutti insieme lepriorità che valuteremo a settembre quando la giiunta si riunirà", ha speigato lo stesso Pisapia spiegando di aver letto "solo ieri" delle polemiche. Ora il sindaco aspetterà di avere notizie più precise dal numero due di Palazzo Marino Maria Grazia Guida. "L’obiettivo di settembre - ha continuato il primo cittadino - sarà quello di restituire una Milano che sia quel luogo di riferimento nazionale e internazionale che è sempre stato nel passato".

Non contento della stangata già imposta ai milanesi (aumento del prezzo del biglietto della metropolitana a un euro e 50 centesimi e imposizione dell'addizionale Irpef), Pisapia si prepara a una seconda batosta per tutti i cittadini. La scusa è - come da manuale - la manovra economica non ancora approvata in parlamento. Il sindaco sa già che costerà cara a Palazzo Marino e si prepara a inasprire ancora i vari balzelli locali.

"La manovra ci impone nuovi sacrifici, faremo scelte impopolari ma coraggiose con l’obiettivo di non tagliare i servizi ai più bisognosi - ha commentato Pisapia - noi tutti milanesi siamo molto preoccupati di questo nuovo taglio che imporrà ulteriori sacrifici, quello che posso garantire è che non ci saranno tagli ai servizi sociali nè agli aiuti ai disabili e alle persone che hanno necessità e soprattutto ai più emarginati - ha spiegato - faremo poi delle scelte forse talvolta impopolari ma coraggiose per evitare qualsiasi ulteriore penalizzazione a chi ne ha già subite nel passato dal punto di vista fiscale e dal punto di vista della diminuzione dei servizi necessari che incrementeremo perchè questo è il nostro obiettivo".

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