Lewis e Charles oltre la crisi con la "medicina" Monza

Ieri a Milano il primo abbraccio dei tifosi dopo gli sfoghi in Ungheria e Olanda. Hamilton e Leclerc: "Daremo tutto"

Lewis e Charles oltre la crisi con la "medicina" Monza
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L’ultima volta che li avevamo visti da queste parti avevano altri sogni e, grazie alle loro parole, avevano cominciato a sognare in tanti. Eravamo a marzo e tutto doveva ancora cominciare. In piazza Castello Leclerc e Hamilton avevamo dato spettacolo. «Se non dovessimo vincere almeno un Mondiale resterei deluso», disse Charles. «Questa squadra ha tutto per vincere il campionato», aggiunse Hamilton. Sei mesi dopo al massimo possono promettere una vittoria a Monza. I loro sogni sono ritornati in un cassetto. Colpa di una macchina venuta male e di una McLaren imbattibile. Solo l’affetto che c’è per loro è rimasto lo stesso di quel giorno al Castello quando Milano si era inventata un mini circuito e le auto avevano girato sul serio. A palazzo Reale c’è meno gente, ma non meno passione. Lo sponsor questa volta è un altro ed è forse l’unico ad esser contento del “doppio zero” incassato in Olanda visto che la birra da promuovere porta proprio quell’indicazione... Zandvoort ha innescato la crisi di Leclerc («Meritate dimeglio, scusate...») arrivata dopo quella ungherese di Hamilton («Forse bisogna cambiare il pilota...»). MaMonza è la medicina migliore.

«Avevo avvertito Lewis: essere pilota Ferrari è speciale ma essere pilota Ferrari a Monza è incredibile» dice Charles. Lewis guarda il Duomo davanti a lui e il mare di tifosi che gridano “Forza Ferrari”. Si lascia coinvolgere e grida pure lui Forza Ferrari a modo suo: «Ho avuto momenti speciali con altri team ma quello che sto vivendo qui è incredibile. Vedere gente che è qui per noi dalle sette di mattina... Grazie di averci aspettati». E poi la promessa in italiano: «Darò tutto». Charles sogna di ripetere il miracolo dello scorso anno: «Ho scoperto che anche in italiano c’è lo stesso detto che abbiamo in Francia: non c’è due senza tre. Noi daremo il mille per cento perché stare su quel podio con sotto i tifosi è un’emozione unica». Charles l’ha provata due volte, Lewis cinquemamai con questi colori che ha imparato ad amare.

L’abbraccio dei tifosi era cominciato già al Ferrari Store dove i piloti erano passati comed’abitudine alla vigilia di Monza. C’è la collezione speciale per il gran premio. Un tocco di blu sulle magliette e soprattutto tanto bianco sulla Sf-25 ricordando la 312 T con cui Niki Lauda vinse il mondiale proprio 50 anni fa. Un giusto tributo alla storia. A Niki e a Regazzoni che vinse quella gara. Non fu doppietta perché in mezzo c’era Fittipaldi, ma fu una festa pazzesca.

Noncapita spesso di diventare campioni a Monza (la Ferrari ci è riuscita anche con Phil Hill e Jody Scheckter), oggi è praticamente impossibile visto il calendario. Ma quei tifosi là fuori si accontenterebbero di un piccolo miracolo. La ventunesima vittoria Ferrari sulla pista di casa.

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