Mourinho «Il libro di Carlo? Non l’ha scritto certo lui»

Finito il tempo delle percentuali, Josè ha detto di sentirsi innamorato dell’Inter, così tanto da rimanerne sorpreso perché dopo la scuffiata con il Chelsea era convinto che non avrebbe più provato sentimenti così forti: «Ma con l’Inter è successo, sono innamorato di questa squadra. È stato così grazie all’onestà dei giocatori, all’amore di tutti coloro che lavorano in questo club, ai tifosi che hanno una passione veramente speciale per questa maglia. Possiamo fare di più, sarà un progetto nuovo, con qualche rischio, ma coinvolgente per tutti». Ha detto che gli manca un difensore centrale e un centrocampista, il progetto del nuovo corso prevede al massimo 17 calciatori di primo livello e sette o otto ragazzi a integrare la rosa. Con Ibra e Maicon è stato chiaro: non si muovono da qui. «Sul mio contratto non ci sono percentuali - ha detto Zlatan - perché non c’è niente sul tavolo». Oggi la squadra gioca anche per il suo titolo di capocannoniere: «Prima si vince, poi cercheranno di aiutarmi». Giornata di emozioni forti, Josè alla fine l’ha detto: «Resto qui al 100%. Potevo liberarmi dal mio contratto in un modo molto semplice, se non l’ho fatto, vuol dire che non volevo».

Un’ultima conferenza in cui non poteva mancare una replica a Carlo Ancelotti che ha riservato una parte della sua autobiografia proprio a lui: «Sono rimasto molto sorpreso che abbia scritto un libro - ha commentato Josè a cui è tornata improvvisamente la verve dei bei giorni -. Sicuramente non è stato lui a scriverlo...». CDC

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