Il grande spauracchio, l'ennesima brutta figura in Champions, è stato appena scongiurato. E José Mourinho ne è visibilmente contento: «Il Manchester United non è il Bologna e lo 0-0 è un buon risultato, il migliore dopo la vittoria. Dovevamo evitare le loro micidiali ripartenze e ci siamo riusciti bene anche se nel primo tempo abbiamo avuto qualche problema: ma nessun timore psicologico, piuttosto la qualità dei nostri avversari. Nella prima frazione ci hanno dominato, poi nella ripresa siamo stati più bravi noi». E piovono complimenti un po' per tutti, menzione d'onore per Julio Cesar e Santon: «Julio è stato fantastico ci ha permesso di rimanere in partita con due-tre grandi parate. Santon da oggi non può essere più considerato un talento: è un grande giocatore. Ha giocato la sua prima in Champions contro Ronaldo con tanta qualità». In questo mare di belle parole, sono due gli unici nei per il tecnico interista. «Rivas non ha fatto una bella partita, con Cordoba ho deciso di puntare sull'esperienza. Cruz invece non è entrato in partita ma, come si dice, questa è esclusivamente colpa mia».
Che sia campionato o Champions, su una cosa Mourinho ha sempre da ridire: gli arbitri. Neanche Medina Cantalejo ha soddisfatto il portoghese. «Non voglio entrare nei particolari ma parlo di atteggiamento generale. Se anche noi al ritorno avremo un arbitro che protegge così tanto la squadra in trasferta, andremo sicuramente ai quarti di finale». L'arbitro spagnolo è così diventato l'argomento su cui il fair-play dei due tecnici ha vacillato. Ferguson infatti, informato delle parole di Mourinho, ha replicato: «Davvero José ha detto così? Era serio mentre lo diceva? Forse pensa questo perché Medina Cantalejo non si è fatto intimidire». Ma il sereno è presto tornato tra i due colleghi-rivali: «Gli ho lasciato una bottiglia di vino da 300 sterline con la scritta Ci vediamo al ritorno» ha chiosato Mourinho. A questo punto, che rimane da fare a Manchester? «Essere concreti, segnare alla prima occasione. Abbiamo il 50% di probabilità di passare il turno, sarà difficile per entrambi».
Esteban Cambiasso è sulla stessa linea del suo allenatore: «È stato importante non prendere gol, ora andiamo in Inghilterra per giocarcela alla pari. Possiamo farcela. E non è vero che c'è differenza di mentalità tra quando giochiamo in Italia e quando giochiamo in Europa».
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