Movida romana: arriva il ricorso al Tar contro il no ai «tour etilici»

A presentarlo è stato oggi un organizzatore di pub crawl. L'usanza è in voga in molte capitali europee

La sospensione dell'ordinanza con la quale il comune di Roma ha vietato i «pub crawl» è stata chiesta al Tar del Lazio da uno degli organizzatori di questi giri turistici a base di alcolici ormai diventati fenomeno nella capitale e già in voga in altre capitali europee. I giudici della II sezione anche se il ricorso non è stato formalmente discusso in quanto i ricorrenti hanno ritenuto la causa completamente istruita con gli scritti proposti, domani pubblicheranno gli esiti della loro decisione.
L'amministrazione capitolina nel maggio scorso ha deciso di porre un freno ai «Pub Crawl», bloccando sul nascere quei gruppi di giovani stranieri e italiani che vagano per la città a bere alcolici, muovendosi da un pub all'altro nell'arco di una sola serata, dopo aver risposto a inviti di organizzazioni specializzate che agiscono anche mediante l'uso di reti internet.

A Roma, la polizia municipale ha già bloccato alcuni appuntamenti organizzati, dando esecuzione a un'ordinanza che vieta questi tour etilici fino al 31 dicembre nell'intero territorio comunale, e prevede a carico degli esercizi commerciali che vi partecipano la sospensione dell'attività da tre a sessanta giorni, commisurata alla gravità dell'infrazione riscontrata.
L'odierno ricorrente al Tar è l'organizzatore di alcuni di questi «eventi»; secondo quanto si è appreso, è stato multato due volte dalla polizia municipale, e contesta l'ordinanza che ha disposto il divieto.

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