Giacomo Legame
Multò larbitro che laveva espulso in quanto allenatore di una squadra nel corso di una «accesa» partita di calcio delle categorie giovanili. Per quella che larbitro ipotizza essere una vendetta in piena regola, il vigile urbano-allenatore Antonio Spunticcia è stato condannato ad un anno e mezzo di reclusione dalla seconda sezione del tribunale penale collegiale.
Nei confronti dellimputato, difeso dallavvocato Massimo Biffa, il pubblico ministero Giancarlo Amato aveva sollecitato una condanna a un anno e due mesi di carcere per le accuse di falso ideologico e abuso dufficio. La vicenda, secondo lesposto dellarbitro federale di calcio iscritto presso la sezione di «Roma 1», inizia il 2 novembre del 2003 quando si disputa un incontro di calcio, categoria juniores provinciali, tra le squadre del Montelibretti e del Rignano Soratte. Ad arbitrare la partita viene designato Massimiliano Pomaro, il quale al minuto ventisette del secondo tempo allontana dal campo di gioco lallenatore del Rignano Soratte, Antonio S., reo di pesanti accuse che avrebbe proferito nei suoi confronti. Successivamente lincontro viene sospeso dallo stesso arbitro a causa di incidenti tra i giocatori. Il 6 novembre successivo lallenatore viene squalificato dal giudice sportivo per otto mesi. Il 9 aprile 2004, sempre secondo la ricostruzione fatta nellesposto del direttore di gara, allarbitro viene recapitare una multa e una decurtazione di punti dalla patente di guida per essere passato con il semaforo rosso senza rallentare il 10 dicembre 2003 in via Ostiense. Secondo quanto riferisce larbitro, quel giorno la macchina si trovava invece dal meccanico per svolgere dei lavori prima di vendere il mezzo. Successivamente luomo viene a sapere che al nuovo proprietario era stata recapitata una multa per una sanzione analoga che sarebbe stata compiuta nella stessa zona. Il nuovo proprietario della macchina asserì che quel giorno, il 18 febbraio 2004, sicuramente non aveva transitato nel luogo contestato nella sanzione amministrativa. Entrambe le multe furono redatte dal vigile-allenatore.
Secondo la denuncia redatta dallavvocato Remo Pannain, che assiste larbitro, che ha avviato il procedimento penale con una denuncia nei confronti del «pizzardone», «sembra verosimilmente che Antonio S., certamente irritato per la sanzione inflittagli dal giudice sportivo, abbia abusato della sua veste di agente accertatore per vendicarsi dellarbitro di calcio che lo aveva espulso dal terreno di gioco».
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