da Washington
Chi ha ucciso la DC Madam, la maîtresse di Washington che per tredici anni ha fornito belle ragazze a politici e uomini famosi bisognosi di compagnia?
La polizia di Tarpon Spring, in Florida, che ha trovato il corpo di Deborah Jean Palfrey insiste che la donna si è semplicemente impiccata, ma la notizia ha lasciato qualche perplessità.
La Madam si è «suicidata» in un capanno del cortile della villa della madre. Blanche Palfrey, 76 anni, aveva invitato la figlia a trascorrere con lei qualche settimana. Accanto al cadavere sono state trovate due lettere. Deborah Palfrey, 52 anni, condannata il 15 aprile scorso perché responsabile di un giro di squillo e per riciclaggio, era in libertà provvisoria in attesa della sentenza prevista per il 24 luglio. Rischiava da un minimo di 6 ad un massimo di 55 anni di carcere.
«Credo - ha detto Larry Flynt, l'editore della rivista semipornografica Hustler noto per la causa alla Corte Suprema raccontata nel film «Oltre lo Scandalo» di Milos Forman - che i media devono andare cauti nel riportare questa morte come suicidio».
A chi gli ha chiesto se pensava a un omicidio Flynt ha risposto «È quello che credo sia successo, ma non ne ho le prove». «Non era depressa, non era sciocca, sapeva cosa stava facendo. Aveva un'agenda con nomi di politici e di giornalisti famosi, più democratici che repubblicani», ha poi aggiunto Flynt lasciando intendere che il caso potenzialmente poteva diventare, in campagna elettorale, molto interessante per il partito repubblicano. Flynt ha poi aggiunto di non avere intenzione di rivelare ciò che sa: «I miei colloqui con Deborah sono sempre stati off the record».
Gli amici di Deborah Palfrey sostengono che la maîtresse intendeva, in cambio di una pena più mite, rivelare al giudice, prima della sentenza, alcuni nomi dei clienti più famosi. Lo scrittore Dan Moldea che sta scrivendo un libro sulla DC Madam ha invece raccontato che nel corso di una cena Deborah gli aveva rivelato: «Non ho alcuna intenzione di finire in galera, piuttosto mi suicido».
Al processo la Madam aveva sostenuto di ignorare che le ragazze dipendenti della sua agenzia facessero sesso con i suoi clienti. «Il mio business - aveva detto - si basava su fantasie sessuali ma per quello che ne so io non comprendeva sesso a pagamento».
Finora lo scandalo della DC Madam ha coinvolto il senatore repubblicano della Louisiana David Vitter e Randall Tobias, un alto funzionario del dipartimento di Stato col rango di ambasciatore. Sia Vitter che Tobias hanno ammesso d'aver usato i servizi della «Pamela Martin & Associates» diretta dalla Palfrey. Nessuno dei due ha avuto grossi problemi. Tobias, che si è dimesso dal dipartimento di stato, è stato nominato direttore della «Indianapolis Airport Authority». Vitter, padre di quattro bambini, è comparso in tv con la moglie per dire d'essere pentito e continua a fare il senatore. Nel corso del processo la Madam aveva dato ai media un elenco con alcuni numeri di telefono dei suoi clienti ma non i nomi.
In un'intervista alla Cnn Radio di poche settimane fa Deborah Palfrey aveva detto: «Si parla di un massimo di 55 anni in un penitenziario federale.
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