Roma

Il Muppet show di Brachetti è un «condominio» di risate

Quei fenomeni di Avenue Q - via della Sfiga annunciano il loro debutto in prima nazionale, al teatro Olimpico il 20 ottobre, proprio come farebbero le star in carne e ossa. Solo che loro sono personaggi di pezza un po’ speciali. In scena, grazie a un attore che li anima, cantano e ballano come i protagonisti di un vero musical, irriverente e iconoclasta. Parliamo dei protagonisti di Avenue Q - via della Sfiga. Show di culto e senza peli sulla lingua che ha già vinto tre Tony Awards. Uno spettacolo politicamente scorretto che dall’America alla Turchia e da Israele all’Australia ha conquistato dieci paesi e intere schiere di fan. Basato sull’idea di Robert Lopez e Jeff Marx, autori anche delle musiche e delle liriche tradotte e adattate dal regista Stefano Genovese, con la direzione musicale di Cinzia Pennesi, Avenue Q-via della Sfiga è uno di quegli spettacoli di rottura coi musical del passato. Ma, soprattutto, è la vera novità per la scena italiana, che dopo anni di revival si prepara ad applaudire uno spettacolo musicale con pupazzi e attori che recitano all’unisono. «Quando li vedi in azione non capisci dove finisce il pupazzo e dove inizia l’attore» spiega il regista, Stefano Genovese. Si racconta una storia corale fatta di tanti episodi intrecciati condita di argomenti attuali: dalla pornografia al precariato, passando per il razzismo e la crisi d’identità. «Avenue Q è uno spaccato di vita ambientato in un vicolo multirazziale di una metropoli che potrebbe essere New York o Roma, dove il melting pot tra i pupazzi-condomini e umani funziona benissimo» spiega il regista, chiarendo che quello che vedranno gli spettatori del teatro Olimpico non sarà una copia della commedia newyorkese, ma uno spettacolo tutto italiano. Scene e pupazzi li ha immaginati ex novo Arturo Brachetti. Stavolta il fantasista ha frugato, a memoria, nella galleria di pupazzi più irriverente del Novecento. «Da ragazzino guardavo sempre i Muppet show in tivù. Mi è stato difficile allontanarmi da quel coloratissimo zoo - spiega Brachetti - e da lì sono partito per la caricatura di alcuni personaggi televisivi famosi. Sono certo che il pubblico li riconoscerà».


Personaggi inconfondibili, e italianissimi, come la curvilinea Lucy, bionda soubrette con labbra a ventosa che rifà il verso a Valeria Marini, o Nicky, pelle verde e un sopracciglio unico che ricorda quello folto di Elio senza le Storie Tese. In scena anche Princeton, fan della Carrà laureato in Storia dei grammofoni, Kate la pelosa, Trekkie il pornografo, Brian aspirante comico, e la nipponica X-Mas Eve.

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