
da Roma
Lontani gli anni in cui alla radio toccava il titolo di Cenerentola dei media. Mai completamente soppiantata (come si temeva una volta) dalla tv, col tempo ha riacquistato un'identità e un'autonomia tali da giustificare le cure che vengono dedicate alla sua programmazione. E di cui sono testimonianza eventi come quello che martedì sera a Roma, sotto al titolo "Un racconto infinito", con la conduzione di Carlo Conti ha presentato ad investitori pubblicitari e protagonisti il nuovo, ricchissimo palinsesto di Rai Radio. Dodici canali, tra generalisti e specializzati, più una vastissima offerta di podcast originali, diffondono "l'offerta più completa del panorama radiofonico italiano" (come dichiara Mario Caputo, direttore di Rai Radio).
Così ogni emittente ha la propria identità.
Radio 1 è principalmente dedicata all'informazione: 163 Giornali Radio Nazionali e 18 Regionali in onda settimanalmente si alternano a spazi di attualità, politica, cronaca, fili diretti e speciali, ciascuno dei quali ha il suo seguito fedele: dallo storico Radio anch'io condotto in alternanza da Stefano Mensurati e Giorgio Zanchini, ai "radio graffiti" rievocati da Successo: storie e voci dal 900, con Umberto Broccoli, fino al caustici affondi di Un giorno da pecora, affidati all'ironia di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, e alle provocazioni delle "strana coppia" Francesco Storace e Vladimir Luxuria in Il rosso e il nero. "È la dimostrazione affermano i due, all'unisono - che si possono affrontare tematiche da due posizioni diverse con un confronto civile e divertente". Anche lo sport ha su Radio 1 un ampio spazio: ci si possono seguire ogni anno oltre 1.600 ore di gare, fra nazionali e internazionali. "Una rete poliedrica, quindi sintetizza Nicola Rao, direttore del Giornale Radio e di Radio 1 - che non si limita a informare, ma offre strumenti per comprendere, interpretare e partecipare".
Riguardo Radio 2 "la priorità è stata restituire centralità alla musica - afferma il suo direttore, Giovanni Alibrandi - con l'obbiettivo di attrarre un pubblico più giovane". Da qui le principali novità, in attesa del ritorno di Fiorello: A qualcuno piace Radio 2, spazio dedicato (dal lunedì al giovedì dalle 16.30 alle 17.30) all'analisi semiseria di musica e attualità, per la conduzione di Andrea Perroni e Diletta Parlangeli; Radio 2 Music Room: informazione musicale e buonumore (dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle 16) a cura di Julian Borghesan e Manila Nazzaro; Radio 2 Matti da legare: musica e comicità forniti (dal lunedì al venerdì dalle 17,30 alle 19,30) da Belén Rodriguez e Barty Colucci.
Tutte confermate le voci storiche dell'emittente: i Dose e Presta de Il ruggito del coniglio, Barbarossa e la Stokholma per Radio 2 Social Club; la Serena Bortone di Radio 2 Stai Serena.
La vocazione di Radio 3, infine, è quella culturale e artistica. "Per questo il suo palinsesto ruota essenzialmente attorno a tre pilastri", illustra il direttore Andrea Montanari.
Primo: Radio3 suite, cioè il meglio dei cartelloni lirici, sinfonici, cameristici, jazzistici e teatrali, offerti sette giorni su sette dalle 20 alla mezzanotte. Secondo: Fahrenheit, ovvero tutta la produzione letteraria (quindi narrativa, saggistica, poetica) illustrata dalle 15 alle 18, dal lunedì al venerdì, "con quella precisa il direttore - che è di gran lunga la trasmissione più fruita su Raiplaysound: Ad alta voce, ovvero gli audiolibri di Radio3, in onda ogni giorno alle 17".
Terzo pilastro: l'attualità, con l'abbinata Prima pagina (cioè la rassegna stampa, ogni giorno dalle 7.15) e Tutta la città ne parla, il programma di approfondimento costruito (ogni mattina dalle 10) in base alle richieste degli stessi ascoltatori, espresse durante il filo diretto di Prima pagina.