
Soltanto Virgin Radio avrebbe potuto «coprire» la tre giorni di Firenze Rocks con la stessa autorevole competenza. Quasi tutti i programmi hanno dato aggiornamenti e interviste legate al festival rock più grande del momento, capace di attrarre le superstar del genere mescolandole con le band più o meno emergenti. Non a caso il programma aveva come headliner tre nomi giganteschi: i Guns N'Roses il 12 giugno, i Korn il 13 e ieri sera, 15 giugno, chiusura con i Green Day, tutti accompagnati da un opening act, rispettivamente i Falling in Reverse, i Public Enemy e i Weezer. Sembra un festival modellato sull'immagine di quelli che furono i gloriosi Monsters of Rock degli anni Ottanta e Novanta e, sicuramente, quello è il punto di riferimento. Ma oggi la situazione è totalmente cambiata, e il promoter Live Nation lo ha capito benissimo. Oggi il pubblico è anagraficamente più «largo», ci sono i boomer, quelli della Generazione X e pure i ragazzi della Generazione Z che magari si sono avvicinati al rock anche grazie ai Punkcake dopo averli visti a X Factor nel 2024. Insomma, una sfida.
Che anche Virgin Radio ha raccolto e narrativamente ha vinto con quella competenza che ormai le viene riconosciuta dagli ascoltatori. Per vincere il rock ha bisogno di un palco, e si sa. Ma se qualcuno lo racconta bene, vince e convince molto meglio.