«Forse gioco con un po' meno passione, perché mi sento stanco». Non è la prima volta che alla fine della stagione del tennis Rafa Nadal pronuncia una frase del genere, eppure questa volta suona più strana. Lui era il numero uno del mondo, era luomo che ha detronizzato Sua Maestà Roger Federer, ma adesso che davanti a lui cè Novak Djokovic (tra laltro fuori fase anche lui, battuto ieri dal connazionale Tipsarevic 3-6, 6-3, 6-3) sembra che si sia spenta la luce. È successo quel giorno a Wimbledon, ovvero in una finale che ha confermato - se il Roland Garros non fosse mai stato abbastanza - la verità: Rafa è sceso sulla terra e non solo sulla terra (rossa). È successo appunto anche sullerba, è accaduto ancora sul campo indoor a Londra dove i grandi si giocano lo scettro del Masters tra un acciacco e laltro. E Nadal è apparso più acciaccato che mai. Soprattutto di testa.
Insomma: luomo che ha dominato il tennis con la sua forza fisica si sente stanco, molto di più di un rivale trentenne come Federer che invece sembra aver trovato una nuova giovinezza. E infatti da Roger è stato asfaltato e poi ha finito per perdere anche da Tsonga in tre set, con il risultato di dover prendere le racchette e tornare a Manacor. E con la prospettiva di poter chiudere un giorno la carriera senza aver mai vinto la finale delle finali del circuito Atp.
E allora: quanto è stanco Nadal? Quanto fuoco della passione ancora gli cova dentro? Le risposte forse la ha già date suo zio Toni, lallenatore che lha fatto diventare fenomeno, quando qualche mese fa ha affermato che il nipote non è più lui: «Non rivedrete mai più il Nadal che ha dominato sulla terra per anni». Il problema è che in questo momento non si sta vedendo più neppure Nadal, troppo remissivo, troppo al rallentatore per essere il campione che è. O forse che fu.
Anche se lui, naturalmente, non si arrende. Rafa Nadal non può: «Adesso cè la finale di Davis contro lArgentina sulla terra rossa, ho una settimana per riabituarmi: non sono nel mio momento migliore, però la superficie mi aiuta. Daltro canto ci sono momenti nella vita in cui capita di vivere queste situazioni. Oggi sto attraversando un momento difficile, ma so che basta poco per far sì che le cose cambino in maniera positiva. Devo lavorare duro, in modo da farmi trovare pronto per la prossima stagione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.