Napoli ancora sotto i rifiuti: interviene l'esercito

Emergenza perenne. Tre impianti di smaltimento chiusi, una discarica che funziona a mezzo servizio. Ed ecco la città invasa da 1500 tonnellate di spazzatura. Danneggiato anche il turismo: annullate il 30% delle prenotazioni

Napoli ancora sotto i rifiuti: interviene l'esercito

Napoli Natale con la spazzatura a Napoli. Non è la parodia ai cinepanettoni ma la triste realtà: oltre 1500 tonnellate di «monnezza» invadono il centro e la periferia della terza città italiana, governata dal sindaco Rosa Russo Iervolino. I cumuli hanno provocato l'annullamento del trenta per cento delle prenotazioni turistiche per il lungo ponte di Natale e Capodanno.
Proprio alla vigilia del 25 dicembre, quando sembrava che la città si stesse avviando alla definitiva ripulitura dai cumuli di spazzatura, la chiusura dei tre impianti «Stir» della provincia e problemi tecnici alla discarica di Chiaiano hanno limitato la raccolta dei rifiuti.
Ieri sono scesi in campo i militari del Genio, guidati dal generale Antonio Monaco, a dare una mano alla pulizia in alcune zone della città. Una cinquantina di tonnellate di rifiuti sono stati tolti da tre importanti arterie cittadine: viale Maddalena, la lunga strada che costeggia l'aeroporto di Capodichino, via Don Bosco, dove risiedono il Cimitero, scuole e uffici istituzionali e Corso San Giovanni a Teduccio, quartiere popolare situato alla periferia orientale. I residenti si sono mostrati grati nei confronti dei soldati, ma arrabbiati con le istituzioni locali: «Ragazzi non spetta voi togliere la monnezza da Napoli ma ai pubblici amministratori»- diceva un’anziana signora rivolta a un militare seduto all'interno di un camion dell'esercito.
Chiusi a Natale gli impianti «Stir» di Giugliano, Tufino e Caivano (Napoli) e Santa Maria Capua Vetere (Caserta), con la discarica di Chiaiano funzionante a scartamento ridotto, nelle strade del centro e della periferia i cumuli sono andati ben oltre le 1500 tonnellate. Identica situazione a Santo Stefano: i prelievi della spazzatura sono ripresi ma i quattro impianti «Stir» hanno funzionato solo mezza giornata: la spazzatura può attendere. A fine giornata, situazione bloccata sulle 1500 - tonnellate ma, nonostante ciò è moderatamente ottimista l'assessore alla Nettezza urbana Paolo Giacomelli. «Se recuperiamo trecento tonnellate di rifiuti al giorno, oltre la produzione giornaliera, per Capodanno potremmo avere una città sicuramente molto più dignitosa». Giacolelli ha definito la situazione «grave ma non tragica». «Oggi sono stato in giro per Napoli, i cumuli alti due metri non ci sono più».
C'e' del rammarico nelle parole dell'assessore. «Se non fosse stato per quelle 48 ore di interruzione di pubblico servizio di una decina di giorni fa, saremmo arrivati a Capodanno con la città, probabilmente, pulita».
Ma, intanto, il Comune ha rivolto un appello ai cittadini: «Non buttate via gli imballaggi dei regali, teneteli per qualche giorno in casa, per non peggiorare la situazione».
Infuria anche la polemica politica sulle responsabilità. Antonio Di Pietro ha attaccato il premier Berlusconi sostenendo che «Napoli in questi giorni non è una città addobbata per le feste ma una città sommersa dai rifiuti con i cittadini costretti a tenere in casa la spazzatura per evitare di accumularla per strada». Al capo dell'Idv ha replicato l'onorevole Paolo Russo (Pdl). «Di Pietro sostenendo Bassolino ha determinato la crisi di 15 anni di mala gestione dei rifiuti.

I suoi veti e il suo appoggio hanno impedito che decollasse la raccolta differenziata e che fossero costruiti i termovalorizzatori. Ma questa è la politica delle opposizioni di principio. Noi pensiamo al fare, il che significa termovalorizzatore di Acerra e presto quello di Salerno».
carminespadafora@libero.it

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