Napolitano: «L’Italia merita le olimpiadi»

RomaLe invoca oggi, come capo dello Stato, le sogna da primo tifoso per seguirle anche quando non starà più al Quirinale. Giorgio Napolitano confida che l’Italia arrivi in fondo nella corsa alle Olimpiadi: «Sarebbe bello averle, così da poter raccontare al mondo come il nostro Paese abbia recuperato slancio», l’augurio del presidente della Repubblica, che ha aperto le porte del Quirinale ai campioni del mondo azzurri del 2009. «A volte - ha aggiunto - anche al presidente della Repubblica è lecito fare dei sogni. Venezia o Roma? Non mi schiero, fra tre anni non sarò più presidente, toccherà al mio successore». Oggi saranno rimessi alle due città i questionari relativi alle candidature, che dovranno essere presentati entro il 28 febbraio. Alla fine di aprile la scelta del Coni.
In attesa di consegnare il prossimo 18 gennaio a Giorgio Di Centa il tricolore che sfilerà ai Giochi di Vancouver, Napolitano ha premiato gli iridati 2009, sottolineando come l’anno che sta per concludersi è stato decisamente al femminile, con «la splendida onda rosa». In prima fila nella sala del Quirinale ci sono le ragazze d’oro del tennis, vincitrici della Fed Cup. E proprio Flavia Pennetta, che ha preso la parola a nome di tutti gli atleti presenti, ha chiesto al Capo dello Stato di fare una foto con il trofeo: «La ringraziamo per il tempo che ci sta dedicando, cercheremo di portare in alto il nome dell’Italia con lo sport».
A Napolitano lo sport sta a cuore, al punto che è tornato sulla questione del finanziamento automatico. «Il mondo dello sport - ha detto il capo dello Stato - così come la ricerca o il volontariato testimoniano la ricchezza di valori della società italiana: è qui che ci sono i giovani più motivati che conosco al di là di quello che si legge sulla loro busta paga. Il Coni ha trovato un suo assetto, ma penso al ripristino di quel meccanismo automatico che costituisce la base del principio di autonomia sancito dalla Carta olimpica ed è condizione imprescindibile per investimenti di lungo periodo, necessari per far crescere i giovani atleti e metterli in condizione di conseguire i più alti successi».
Un messaggio accolto con soddisfazione dal presidente del Coni Petrucci che proprio nel suo intervento aveva sottolineato la necessità di garanzie economiche per far restare l’Italia ai vertici.

Un punto «dolente» che «mette a rischio» (se non verranno sbloccati i 24 milioni) la preparazione. «Il finanziamento è una necessità dello sport, e se lo dice il presidente della Repubblica... Ci onora il fatto che lui voglia sognare con noi l’Olimpiade».

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