Napolitano: «Superare gli sterili particolarismi, c'è bisogno di coesione»

In una lettera ai prefetti in occasione della festa del due giugno, il capo dello Stato invita «le classi dirigenti» nazionali e locali a lavorare «con sobrietà e trasparenza» e a «un impegno condiviso per superare dannose contrapposizioni»

Che cosa serve all'Italia? Semplice. Serve, dice Giorgio Napolitano, un'amministrazione più efficiente che lavori bene grazie a «procedure semplificate» e strutture «razionalizzate», che sia improntata a «trasparenza e sobrietà» e che utilizzi «al meglio» le risorse disponibili. E soprattutto serve che nelle classi dirigenti «vi sia uno scatto di consapevolezza della necessità di un impegno condiviso per superare sterili contrapposizioni e dannosi particolarismi».
Due cose da poco, ma sono proprio questi gli auspici del presidente della Repubblica. Speranze messe nero su bianco in un messaggio ai prefetti «affinchè se ne facciano interpreti nelle manifestazioni, a livello locale, celebrative del 2 giugno».
Tramite i prefetti, il capo dello Stato si rivolge perciò « a tutti coloro che, rivestendo responsabilità pubbliche sul territorio, percepiscono con maggiore immediatezza bisogni ed esigenze delle comunità locali e sono chiamati ad attuare ogni sforzo in favore di cittadini ed imprese che devono affrontare una difficile situazione economica». Di fronte alla crisi tutte le amministrazioni devono «dare prova di massima consapevolezza dei loro ruoli, accentuando l'impegno a semplificare le procedure e a razionalizzare le strutture, valorizzando al meglio le risorse disponibili». Non si governa tanto per governare, quanto per assicurare «la piena rispondenza dell'azione amministrativa all'interesse generale».
Per Napolitano è quindi fondamentale, in particolare nell'ambito delle politiche sociali, «attuare forme di raccordo e di sinergia istituzionale», individuando le sedi e gli strumenti più idonei a garantire la «leale collaborazione tra Stato e autonomie regionali e locali, e sviluppare intese con le parti sociali per condividere gli interventi opportuni». Il Paese ha bisogno di una buona amministrazione. Il banco di prova sta nella sua capacità di «dare risposte concrete alle esigenze e alle aspettative più avvertite dalle popolazioni», attraverso un'azione improntata a trasparenza e sobrietà».
Il presidente spiega poi di aver apprezzato le recenti iniziative, ispirate a principi di solidarietà ed equità, che sono state attuate in ambito provinciale, «in materia di sostegno al reddito delle famiglie e delle imprese, di sospensione delle procedure di rilascio di immobili per morosità, di prevenzione del fenomeno dell'usura e di moratoria delle scadenze di mutui».

Ma coglie l'occasione per rinnovare «l'auspicio che da parte delle classi dirigenti vi sia uno scatto di consapevolezza della necessità di un impegno condiviso per superare sterili contrapposizioni e dannosi particolarismi». Questo modo di interpretare la responsabilità pubblica è il miglior contributo «per riaffermare, nel centocinquantenario dell'Unità d'Italia, le ragioni dell'unità e dell'indivisibilità della Repubblica».

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