Natale, partono mezzo milione di milanesi (forse)

C’è chi, per colpa della neve, ha aspettato il treno per 340 minuti, chi ha forzato le porte dei vagoni pur di saltare a bordo, chi ha passato la notte accucciato sulle panche della stazione. Passeggeri esasperati che ieri, in stazione Centrale, sono perfino arrivati alle mani. Una tensione incredibile sciolta solo con i primi annunci dei treni in arrivo. Furente anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che attacca Rfi: «È inaccettabile che il blocco della rete ferroviaria regionale effettuato nella notte sia stato deciso senza consultare prima la Regione Lombardia. Dovevano sentire prima il nostro parere, si potevano scegliere soluzioni migliori». La neve ha mandato in tilt il traffico dei treni e a molti non è piaciuto il modo in cui è stata gestita l’emergenza. Nelle polemiche interviene anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa che suggerisce di rimettere la sale d’attesa in Centrale.
Migliore la situazione negli aeroporti. A Linate, che martedì sera è stato costretto a chiudere, il traffico ha ripreso a fluire, con 71 decolli e 70 atterraggi. Anche a Malpensa, dove ha nevicato un po’ di più, gli aerei in partenza sono stati 169 e quelli atterrati 174.

I passeggeri, stravolti per le ore di attesa e la (o le) nottate trascorse a dormire sulle brandine della protezione civile, hanno ripreso colore quando sugli schermi dell’aeroporto al posto delle scritte in serie «cancelled» hanno visto comparire i nuovi orari. Ora resta un’altra emergenza: quello del fluido antigelo per gli aerei. Le scorte sono quasi finite e si aspettano i nuovi rifornimenti.

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