Guadagni sostanziosi per le borseggiatrici, che con le loro attività illecite riescono a intascare cifre davvero considerevoli, che superano anche di molto lo stipendio medio di un onesto cittadino. Recenti indagini condotte dalla procura della Repubblica di Venezia hanno portato alla luce dei dati sconcertanti: a seconda dei casi, le ladre che imperversano le principali strade delle città italiane riescono a mettere da parte fino a 2.500 euro. Non al mese. Al giorno. Questo, infatti, sarebbe il loro obiettivo.
Che la situazione abbia ormai raggiunto il punto di non ritorno è cosa nota. I rapporti che arrivano dalla città lagunare parlano di 23 misure cautelari e 20 donne finite sotto indagine. Si tratta di borseggiatrici di età molto giovane, la maggiore non arriva ai 27 anni. Sono tutte di nazionalità bosniaca, oppure croata. Stando a quanto riportato dagli inquirenti, una recente operazione ha portato al recupero di un bottino di circa 50mila euro, ottenuto grazie a ben 32 episodi di furto. Questo il risultato a cui sono arrivate le forze dell'ordine dopo mesi e mesi di indagini.
Ciò dà l'idea di quanto ormai il fenomeno sia radicato nella città di Venezia, visitata ogni giorno dai turisti. Si tratta di un perfetto terreno di caccia per le borseggiatrici, che comunque non disdegnano neppure grandi città come Milano e Roma. A Venezia opera un'organizzazione ben strutturata, e il risultato è chiaro. Fra l'altro, opporsi al fenomeno risulta addirittura pericoloso. Angherie e violenze avvengono addirittura nello stesso gruppo di ladre. Le donne più grandi, infatti, controllano le più giovani, e lo fanno, come riportato da Libero Quotidiano, mediante "violenze, minacce, percosse, umiliazioni e schiavitù". Delle vere e proprie capo branco, che impongono alle più giovani di arrivare al tetto di 2.500 euro al giorno di guadagni. Guai a non raggiungere la cifra, in alcuni casi sono volati schiaffi, pugni e addirittura peggio.
Fra i luoghi maggiormente battuti dalle ladre, ricordiamo il centro storico di Venezia, la stazione ferroviaria di Santa Lucia, la stazione di Mestre
e, ovviamente, i mezzi pubblici come autobus e treni. Spesso le borseggiatrici sono accompagnate da uomini, i quali hanno il compito di proteggerle e accudire i bambini, in attesa del ritorno delle madri.