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L'ultima trincea animalista: "Centro lager, ora sabotaggio"

L'orsa Jj4 nella struttura di Casteller (Trento), nel mirino degli attivisti Fugatti (presidente provincia autonoma di Trento), causa per maltrattamenti: "Basta con le vacanze e alberghi vuoti in Trentino". Chiesto l'intervento del ministro

L'ultima trincea animalista: "Centro lager, ora sabotaggio"

In attesa che i giudici del Tar decidano se abbatterla o no, l`orsa Jj4 è rinchiusa nel centro faunistico Casteller, nei pressi di Trento. Una struttura nata come un vero e proprio ospedale per gli animali selvatici, che di solito accoglie per brevi periodi esemplari feriti e non più in grado di vivere in modo autonomo, ma che è da sempre nel mirino degli animalisti per le condizioni in cui sarebbero tenuti gli «ospiti» e famosa per le fughe di un altro orso, conosciuto come M49, evaso due volte, nel luglio del 2019 e nell`aprile del 2020. Sebbene non appena guariti gli animali vengano liberati in un ambiente adatto, se in grado di vivere allo stato selvatico, oppure accolti in ampi recinti se non in condizione di tornare in libertà, il centro è stato definito dagli animalisti un «lager», tanto che nel 2021 fu oggetto di un blitz da parte di alcuni attivisti che riuscirono a filmare le condizioni in cui venivano tenuti gli orsi, costretti - a dir loro - in gabbie di vetro e cemento, troppo piccole, incompatibili con le esigenze di animali abituati a camminare per ampie distanze nei boschi. La convivenza forzata in spazi ristretti degli animali nel 2020 fu anche oggetto di un`indagine dei carabinieri.

Piaccia o non piaccia, sarà comunque Casteller la nuova casa di Jj4 finché non sarà deciso il suo destino. Non ci sono trasferimenti all`orizzonte perché il centro - ha fatto sapere il dirigente del dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento, Raffaele De Col - è al momento l`unico adeguato allo scopo, con gabbie in grado di poter accogliere gli orsi, «che non sono gatti domestici».

Gli animalisti rimangono dunque sul piede di guerra. Non vogliono che Jj4 venga abbattuta, né che venga ospitata nel centro «lager», ma trasferita in un rifugio-santuario individuato all`estero. Questo l`obiettivo della Lega Anti Vivisezione, che oggi sarà a Trento per chiedere un incontro urgente con il presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti. La Lav vorrebbe inoltre verificare le condizioni di detenzione e di salute di Jj4, mentre aspetta che il Tribunale di Trento si esprima sull`opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento intentato contro Fugatti per i maltrattamenti e l`uso di psicofarmaci su un altro orso: se la richiesta verrà accolta il governatore potrebbe finire indagato.

Gli animalisti italiani onlus vorrebbero invece che intervenisse il ministero dell`Ambiente per salvare e trasferire l`orsa: «Fugatti non si trasformi in assassino», dicono. Intanto gli attivisti trentini, dopo il lancio della campagna «stop-Castellar», annunciano per domenica una giornata di protesta davanti al centro faunistico. Una piccola vittoria, per tutti gli animalisti, è stata la sospensione dell`ordinanza di abbattimento di Fugatti e il rigetto dell`istanza formulata dalla Provincia di Trento di anticipare dall`11 maggio al 20 aprile l`udienza nel merito per l`abbattimento. Enpa, Leidaa e Oipa chiedono che l`ordinanza del Tar venga rispettata e diffidano la Provincia dal mettere in atto qualsiasi azione che possa ledere l`incolumità dell`orsa.

«Uno spiraglio di luce - per l`Enpa - ma per Jj4, come per tutti gli altri orsi del Trentino non si tratta ancora di uno scampato pericolo». Il clima da trincea degli animalisti si respira anche sui social, inondati dalla rabbia di chi è schierato a prescindere dalla parte dell`orsa che ha ucciso il giovane runner. In polemica con il governatore Fugatti hanno lanciato l`hashtag #boicottailtrentino per invitare la gente a non fare mai più le vacanze in Alto Adige. Centinaia i tweet di persone che assicurano che non ci metteranno più piede, né compreranno mele della regione. C`è chi assicura di aver già disdetto le proprie ferie e di aver prenotato in Valle d`Aosta. «Mai più in vacanza in Trentino, i loro alberghi devono rimanere vuoti», si legge sui post.

E ancora: «Per me il Trentino può morire di fame, non mi vedranno più!».

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