Leggi il settimanale

"Tentano di colpire i pro Pal". Ora Askatasuna cerca di tirare in ballo la causa palestinese

Per cercare solidarietà e fare proselitismo gli antagonisti fanno le vittime sperando di ottenere il supporto dei movimenti pro Palestina

"Tentano di colpire i pro Pal". Ora Askatasuna cerca di tirare in ballo la causa palestinese
00:00 00:00

A sorpresa, ma nemmeno troppo come hanno ammesso gli esponenti di Askatasuna, questa mattina è arrivato il sequestro dell'immobile di via Regina Margherita 47 dopo ben 29 anni di occupazione abusiva. Non è corretto parlare di sgombero, in quanto le forze dell'ordine e le autorità hanno operato in modo tale che non fosse necessario intervenire con la forza. L'immobile, infatti, alle 6.30 del mattino era occupato esclusivamente da 5 attivisti che dormivano al terzo piano. Solo successivamente si sono presentati in forze gli antagonisti per proclamare il presidio permanente all'esterno della struttura, che resta presidiata da un ingente numero di agenti. Ma ora Askatasuna ha bisogno di sostegno e vuole essere supportata, non solo dalle parti civili ma, soprattutto, dalla politica. Ecco quindi il tentativo di legare lo sgombero dell'immobile, dichiarato inagibile da anni e non idoneo allo scopo che le era stato dato, alla questione palestinese. In questa ottica stanno provando a muovere contro il governo accuse di repressione.

Questo legame è stato esplicitato già nelle prime ore dopo l'intervento di polizia dagli esponenti di Askatasuna, che attraverso i social hanno dichiarato che "il tentativo di colpire il movimento per la Palestina è chiaro, arriva direttamente dal governo Meloni. Non saranno perquisizioni o sgomberi a fermare chi lotta". L'unico legame con la Palestina e Askatasuna è relativo alla violenza degli esponenti del centro sociale durante le manifestazioni organizzate dai movimenti palestinesi, come l'assalto a La Stampa, che però viene definito come una banale "visita di alcuni attivisti nella sede del quotidiano", per altro "vuota" perché in corso uno sciopero, ci tengono a precisare, "e senza provocare alcun danno (solo qualche scritta)". Dimenticano ovviamente le minacce di morte e le intimidazioni ai giornalisti, che comunque erano presenti per la redazione, per quanto in sciopero, era comunque presidiata. C'è poi l'assalto alle Ogr, quelli a Leonardo e le varie manifestazioni in città, anche in trasferta.

Il tentativo di estendere il bersaglio è una tecnica ben nota e non certo recente e ha trovato anche nella Rete dei Comunisti, che tiene le fila anche di Cambiare Rotta e di Osa, un valido aggancio. "Notiamo quanto questa classe politica sia completamente inadeguata per guidare il Paese, supina di fronte ai diktat di Trump, della Nato e dell’Unione Europea ma allo stesso tempo certosina e precisa quando si tratta di repressione", si legge in un comunicato diffuso nei minuti successivi all'inizio dell'intervento. Nel frattempo, dal centro sociale, piovono anche velate minacce: "Non abbiamo paura se Askatasuna viene tolta da corso Regina Margherita 47.

L'unica risposta saranno le strade piene di giovani incazzati, che non abbasseranno la testa". Un primo risultato comunque l'hanno ottenuto: i Giovani palestinesi, che guidano le piazze per la Palestina, hanno condiviso l'appello alla manifestazione di questa sera.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica