Gioia Tauro - Una vasta operazione di polizia è stata condotta alle prime luci dell’alba contro la criminalità organizzata nella piana di Gioia Tauro. A finire in manette alle prime luci dell’alba sono tre persone, tra cui Pasquale Inzitari, cognato dell’imprenditore Antonino Princi rimasto vittima di un agguato dinamitardo dieci giorni fa (nella foto in alto) ed esponente dell'Udc.
Tre arresti eccellenti Oltre all'esponente centrista sono stati arrestati il presunto capo della cosca Domenico Rugolo e il cognato di quest’ultimo Vincenzo Romeo. Nell’inchiesta è rientrato anche il nome di Antonino Princi, per il quale la Direzione distrettuale antimafia aveva chiesto l’arresto, non accolto a causa delle gravi ferite riportate nell’attentato, in seguito al quale ha perso l’uso delle braccia, delle gambe, la vista e l’udito. L’imprenditore resta comunque indagato con le stese accuse del cognato, concorso esterno in associazione mafiosa. L’accusa per tutti è di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al riciclaggio di denaro ma anche agli appalti nel mondo della piana di Gioia Tauro. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per oltre venti milioni di euro tra cui otto società di capitali, edici conto correnti bancari e undici beni immobili.
Un’associazione costituita in famiglia Nell’operazione sono emersi diversi elementi di parentela tra le persone indagate e arrestate. Antonino Princi, l’imprenditore ferito nel grave attentato dinamitardo, è il genero del presunto boss Domenico Rugolo (73 anni), che gli inquirenti ritengono vicino alla famiglia Mammoliti, per averne sposato una figlia. La sorella dell’imprenditore ha sposato Pasquale Inzitari, arrestato nell’operazione di stamane. Altro legame di parentela è quello tra Domenico Romeo, anche lui finito in manette, e Rugolo. Romeo ha sposato infatti l’altra figlia del presunto esponente di spicco della Piana di Gioia Tauro ed è quindi cognato di Antonino Princi. Gli investigatori ritengono che nell’attività di costruttore, Romeo fosse un prestanome del suocero. Le indagini della Dda hanno riguardato in particolare le attività economiche del gruppo, ipotizzando per Inzitari il concorso esterno in associazione mafiosa e per tutti il reato di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al riciclaggio di denaro ma anche agli appalti nella piana di Gioia Tauro.
Grasso: "Servono indagini agili" "Sarebbero necessari degli strumenti d’indagine più agili e più rapidi per potere intervenire quando si profilano scontri tra cosche mafiose, in maniera da prevenire, oltre che reprimere, fatti così gravi". Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, è convinto che "il fatto che nell’inchiesta fosse indagato Inzitari, candidato nelle recenti elezioni politiche, possa avere fatto procrastinare l’emissione delle misure cautelari, inducendo in questo senso gli inquirenti ad una prudente attesa". "Una valutazione sicuramente corretta che però ha determinato effetti negativi con l’attentato a Princi - conclude - attentato che, comunque, non si poteva assolutamente prevedere".
Princi clinicamente morto Antonino Princi, 45 anni, è clinicamente morto. L’imprenditore, saltato in aria a causa di un’autobomba la mattina del 26 aprile scorso, era ricoverato da quel giorno in fin di vita nel reparto di rianimazione degli ospedali riuniti di Reggio Calabria: oggi i medici lo hanno dichiarato clinicamente morto.
Questa mattina all’alba, era scattato un blitz contro i congiunti dello stesso imprenditore, tra cui il noto esponente dell’Udc Pasquale Inzitari, cognato di Princi, e il suocero dello stesso imprenditore Domenico Rugolo. Nel corso dell’operazione di questa mattina la Dia ha sequestrato beni per oltre 15 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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