Varie

Nel 2016 il «no profit» ha incassato mezzo miliardo

Oltre 14 milioni di contribuenti hanno scelto l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

Alice Sforza

Ormai, destinare il cinque per mille è diventata una prassi abituale per i cittadini. Un'occasione preziosa per aiutare associazioni no profit, università e istituti di ricerca scientifica, di quella sanitaria, ma anche associazioni sportive dilettantistiche (si possono sostenere anche le attività sociali svolte dal proprio Comune di residenza e finanziare le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, a favore degli enti presenti nell'elenco pubblicato sul sito del Mibact), finanziandole senza maggiori oneri per il contribuente visto che, a differenza, ad esempio, della normale donazione, viene destinata, all'ente prescelto una quota dell'Irpef.

Al di là del gesto, lodevole, va rimarcato che indicando un destinatario del cinque per mille si finisce, in pratica, per decidere autonomamente chi potrà beneficiare di una parte della propria ricchezza con la quale si contribuisce alle spese. In pratica, un esempio di sussidiarietà fiscale che dipende solo da noi. Importante sottolineare che, spesso, il cinque per mille diventa quasi una risorsa indispensabile, per molte associazioni, per poter sopravvivere. Non a caso, nello scorso maggio, l'Agenzia delle Entrate aveva comunicato che «con 7.805 nuovi inserimenti, nel 2017, le richieste dei potenziali beneficiari arrivano infatti a 56.581. Nel 2016 erano 50.239». Un incremento, come si può constatare, considerevole, ma anche una possibilità di scelta, per il contribuente, non indifferente. Abbastanza intuibile è il fatto che la fanno da padrone gli enti che operano nell'ambito del volontariato (erano 46.275), mentre il posto d'onore, nel 2017, se l'erano guadagnato le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni ai fini sportivi con 9.739 soggetti. Più distaccati, gli enti della ricerca scientifica e dell'università (460 possibili beneficiari) e quelli legati alla salute (107). Il dato del 2018 confermerà, con ogni probabilità, queste proporzioni.

Intanto, proprio qualche giorno fa, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi per la destinazione del 5 per mille, relativi al 2016, con le preferenze ricevute dai contribuenti e le cifre relative destinate. Al primo posto, si è classificata l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (presente, come categoria, sia nel volontariato, nella Ricerca Scientifica e in quella Sanitaria) con ben 1.663.756 scelte e un importo di 64.497.034,34 euro). Piazza d'onore per Emergency - Ong Onlus indicata da 379.673 contribuenti e un importo di 13.547.811,94 euro. Gradino più basso del podio per Medici senza Frontiere Onlus (278.783 scelte e 11.426.858.19 euro).

Nella particolare categoria delle associazioni dilettantistiche sportive, vince, come preferenze ottenute, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Falcone (l'hanno scelta 2.269 persone). Tra i Comuni (nel 2016, in tutto, sono stati 8.096, ai quali sono destinati 15,2 milioni di euro), la Capitale è stata la più gettonata con 8.369 scelte per un contributo di 372.250,88 euro, mentre Milano è seconda con 6.218 indicazioni e un totale di 354.177,86 euro. Chi volesse consultare l'elenco completo dei 48.966 beneficiari (40.742 legati al mondo del volontariato, 7.698 associazioni sportive dilettantistiche, 418 enti impegnati nella ricerca scientifica, 108 operatori nel settore della sanità), può trovarlo su www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/home nell'apposita sezione dedicata al 5 per mille. Una curiosità: nel 2016, le scelte espresse sono state 14.114.642 per un totale complessivo di 491.636.307,60 euro. Quasi mezzo miliardo di generosità che va non solo ripetuta, ma migliorata.

Per finire qualche piccolo accorgimento. Sembra un'operazione facile, automatica, ma al momento di compilare la chiarazione dei redditi, può sorgere qualche legittimo dubbio.

Sul 730, la firma va apposta nel riquadro corrispondente alla finalità prescelta nella sezione «Scelta per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef». Se qui non viene indicato nulla, il denaro verrà automaticamente suddiviso in proporzione tra tutti gli enti che appartengono alla categoria. Altrimenti, se si ha un'idea precisa sul soggetto al quale destinare il proprio 5 per 1000, allora si può indicare il codice fiscale del prescelto al quale sarà destinata direttamente e interamente la quota.

Come trovare questo codice fiscale? Sul sito del soggetto scelto ci sono tutte le indicazioni dettagliate fornite da ogni singolo ente, di solito in sezioni del tipo «destina il tuo 5 per mille».

Mal che vada, tutti gli enti beneficiari sono presenti in un apposito registro dell'Agenzia delle Entrate, consultabile sempre online, sul sito indicato prima.

Commenti