RomaMinistro Renato Brunetta, quindi londa lunga del centrodestra è agli sgoccioli...
«Questa è una follia da disperati».
Non condivide lanalisi di Dario Franceschini e altri sul voto?
«Con tutto quello che è successo nellultimo mese, una vittoria di questo genere la dice lunga su come la pensano gli italiani e sullo stato decerebrato di questa sinistra».
Si sono fatti prendere la mano?
«A Bari il sindaco Emiliano viene portato in trionfo al suono di Patrizia-Patrizia e questo la dice lunga sullimmoralità della sinistra».
La sinistra in realtà dice di avere sollevato una nuova questione morale...
«E invece è proprio a sinistra che si vede un abisso morale. Però non vale la pena discuterne».
Nel senso che comunque si tratta di opposizione?
«Magari. Questa sinistra non è capace di governare e non è nemmeno in grado di svolgere il ruolo di oppositore, quando gli capita di farlo come fisiologico nelle democrazie. Cerca scorciatoie e si fa dettare la linea da gruppi politico editoriali e non si accorge cosa succede nel paese. È decisamente una sinistra unfit».
Rovesciamo i ruoli, cosa avrebbe fatto lei da oppositore se si fosse trovato di fronte a casi come quelli di Casoria e Bari?
«Simulazione inutile, ipotesi irrealistica».
Come mai?
«Linchiesta di Bari riguarda una tangentopoli sanitaria che tocca la giunta, di sinistra, che guida la regione. Quella è linchiesta, ma se ne sa nulla, mentre si sa tutto della vicenda collaterale di Patrizia».
Lo fanno i giornali di opposizione...
«Evidentemente cè un filo conduttore tra certa stampa e ambienti della magistratura. La giustizia deve stare fuori dalla battaglia politica e per questo non mi piace nemmeno quello che è avvenuto, a ruoli invertiti, a Bologna».
Questo voto avrà anche ripercussioni negli equilibri interni al governo e alla maggioranza?
«Abbiamo già parlato troppo di queste cose, gli italiani hanno avuto nervi saldi e lungimiranza; hanno regalato un successo straordinario a Pdl e Lega. Ora meritano altro».
Intende anche come azione di governo?
«Se dipendesse da me, e lho detto da poco a Berlusconi, io farei due consigli dei ministri a settimana. E approverei misure di rilancio delleconomia e riforme per stimolare la domanda e difendere i più deboli. Nel luglio scorso il governo ha messo al sicuro i conti pubblici, a ottobre ha difeso i risparmiatori garantendo i depositi, poi, a novembre, ha messo in sicurezza le banche e ha avviato una massiccia opera di ammortizzatori sociali conclusa tra novembre e dicembre, con uno stanziamento di otto miliardi di euro. Senza dimenticare gli incentivi per lautomobile».
E queste sono le misure già prese. Nei due consigli dei ministri settimanali cosa vorrebbe allordine del giorno?
«Oggi l'emergenza non è tanto quella del lavoro dipendente, quando quella del lavoro autonomo. In sofferenza ci sono soprattutto artigiani, commercianti, liberi professionisti, piccole imprese, contadini e giovani. Per loro bisogna mettere in campo una vera strategia che punti al sostegno della domanda, incentivi gli investimenti e spinga ancora la modernizzazione della pubblica amministrazione. Sui consumi penso ad esempio a ecoincentivi per lacquisto di beni mobili ecosostenibili. Poi va risolto il problema dei pagamenti della pubblica amministrazione».
Vorrebbe premiare i ceti tradizionalmente vicini al centrodestra?
«È una distinzione che non esiste più. Pdl e Lega rappresentano ormai la maggioranza dei lavoratori dipendenti. Quella degli autonomi è una vera emergenza. Abbiamo sei mesi di tempo per pensarci, sennò rischiamo di trovare il deserto quando arriverà la ripresa».
La Lega adesso conterà di più nel governo? Chiedono di avere i governatori di tre regioni del nord...
«La Lega è un alleato nel governo nazionale come in quelli locali. Io ho fatto una bellissima campagna elettorale al nord, compresa Venezia dove ha vinto la candidata della Lega. Non vedo problemi, vedo dei risultati, quelli delle Europee, che potrebbero portare al centrodestra sicuramente Piemonte, Liguria e forse anche Marche e Umbria. La sinistra è ormai una realtà regionale di Toscana e Emilia Romagna. Quindi lo spazio cè».
E i governatori del nord?
«In Veneto il Pdl ha superato la Lega. E comunque io credo che Galan debba continuare a svolgere il suo lavoro. Ma questi non li vedo come problemi nazionali. Bisogna realizzare le riforme, a partire dal federalismo e non devono esserci contrasti».
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