Quando non speravamo più nella sua venuta, giunge a noi, per un ciclo limitato di repliche, uno dei capolavori drammatici del ventesimo secolo. Quel Nemico dove Julien Green esponeva sotto la maschera di un diciottesimo secolo di maniera la domanda più angosciosa cui è soggetto un pensatore cattolico: fino a che punto Dio può coincidere col Demone degli abissi e lo stato di grazia assumere laspetto di un totale cedimento della coscienza? Green non risponde a questo apocalittico interrogativo rifugiandosi dietro uno stile che evita qualsiasi perentoria risposta mentre, in apparenza, si piega alla scioltezza narrativa della replica. Cosa accade infatti nella pièce? In un castello segregato tra i colli e i corsi dacqua dellIle de France durante un rigidissimo inverno alle soglie della Rivoluzione, si affrontano tre personaggi emblematici di uno stato di crisi.
Unaristocratica soggetta a un consorte impotente che per noia si è concessa al cognato, cioè quanto basta a fare del triangolo il più frivolo dei divertissement. Ma ecco piombare in questo menage lanomalia rappresentata da un monaco, fratello naturale della coppia maschile che, gettata la tonaca e venduta lanima al diavolo in cambio del più assoluto tra gli amori terreni, sconvolge labbietta pianificazione familiare. Rivelando ad Elisabeth la sua appassionata natura e portandola allo sconvolgimento dei sensi prima che l'ex amante della donna si vendichi ordinandone lassassinio e tutto rientri nei ranghi. Ad eccezione della protagonista che, in preda a un delirio che ne ha contagiato lanima, può consegnare ai due spaiati cavalier serventi nientaltro che la propria nuda apparenza: un corpo privo dello spirito, preda di sollecitazioni in pericoloso equilibrio tra Dannazione e Caduta. Ora di questa materia incandescente, di tale fragile levità da confluire nel territorio della prosa poetica, Carmelo Rifici regista di questo allestimento, ha fatto una favola più decadente che gotica.
Ne è derivato un patetico squilibrio di piani tra parola e gesto che ha messo in forse la comprensione di questa straordinaria parabola.
IL NEMICO - di Julien Green. Regia di Carmelo Rifici, con Elisabetta Pozzi. San Miniato, Festa del Teatro. Poi in tournée.